Binge Eating Disorder e disordini nutrizionali con altre caratteristiche

Il “Binge Eating Disorder” è una patologia simile alla bulimia nervosa, ma ha come discriminante la non regolarità dell’opera compensatoria. Chi soffre di alimentazione incontrollata è vorace, si rimpinza anche se è pago e soddisfatto, mangia in segreto, si colpevolizza e prova dispiacere. Il soggetto si ciba più velocemente di una persona “regolare” sia in termini di tempo che di quantità, perde di vista il “quantum” ingerito, e dopo non provoca emesi, né usa farmaci per la diuresi e l’evacuazione, né pratica l’enteroclisi. L’isolamento sociale autoimposto è dietro l’angolo se il soggetto ha un giudizio valutativo negativo del sé, i suoi moti emozionali sono rarefatti, è zelante e meticoloso, ha pensieri ricorrenti da disturbo ossessivo compulsivo. I fattori di rischio riscontrati possono essere di tipo familiare o ambientale. La tassonomia di abitudini del “Binge Eating Disorder” per settimana è la seguente: 1) lieve: 1-3 eventi; 2) moderato: 4-7 episodi; 3) grave: 8-13 circostanze; 4) estremo: ≥ 14 poussée.
Quando i disturbi dell’alimentazione hanno caratteristiche diverse, eterogenee tra loro, ibride rispetto ai parametri elencati nel DSM-5, allora il “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders” parla di “Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione”.
Di seguito la tassonomia:
1) Anoressia nervosa atipica – Questo tipo di Disturbo Alimentare Psicogeno ha le stesse caratteristiche dell’anoressia nervosa: il soggetto respinge l’assunzione di vivande perché teme di mettere peso, ma nonostante questo atteggiamento, l’IMC rimane nell’intervallo dei valori normali di grandezza del peso corporeo.
2) Bulimia nervosa a bassa frequenza e/o di durata limitata – Anche questo DAP ha le medesime peculiarità della bulimia nervosa: il soggetto mangia eccessivamente ed ha condotte emetiche, ma lo fa per un periodo minore di 90 giorni e meno di 1 volta la settimana.
3) Disturbo da alimentazione incontrollata a bassa frequenza e/o di durata limitata – Il BED è un disturbo simile alla bulimia nervosa, ma ha come circostanza attenuante la non regolarità dell’opera compensatoria: le mangiate smodate accadono per un periodo minore di 90 giorni e meno di 1 volta la settimana.
4) Disturbo da condotta di eliminazione – Il soggetto, anche se non mangia in maniera eccessiva, attua condotte emetiche e usa in modo scorretto farmaci con effetti diuretici e lassativi.
5) Sindrome da alimentazione notturna – Questo disturbo provoca un’eccessiva alimentazione da parte del soggetto nelle ore notturne, dovuta probabilmente ad un’alterazione dell’orologio circadiano.
6) Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione senza altra specificazione – In questa categoria rientrano i disagi i cui parametri non sono circoscrivibili in quelli elencati nel DSM-5.

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