Un monumento esemplare dell’assolutismo monarchico: la Reggia di Versailles

Suprema espressione dell’assolutismo monarchico, spettacolare dimostrazione di come l’architettura possa tradurre l’essenza del potere politico: la Reggia di Versailles costituisce non solo un magnifico esempio del gusto artistico ai tempi di Luigi XIV ma costituisce anche il modello di eleganza e di trionfale magnificenza che verrà assunto da tutte le corti europee del tempo.
Il sovrano attua una politica di magnificazione della monarchia che presenta evidenti implicazioni ideologiche e propagandistiche e rappresenta la supremazia perseguita dalla Francia sulla scena politica e culturale del continente.
Lo sviluppo della regia, inizia nel 1661, quando il re incarica l’architetto parigino Louis le Vau di estendere il l’antico castello del monarca precedente, per trasferirvi l’intera corte, gli organi e i servizi dello stato. Una vasta corte d’onore precede l’ingresso del palazzo, preceduti da tre cortili detti: Corte dei ministri, Corte Reale e Corte dei marmi. La fronte presenta un avancorpo centrale e un piano nobile balconato coronato fa un fastigio dove spicca un grande orologio. Sul retro, verso il giardino, il corpo centrale è ampliato dall’architetto di corte Jules Mansart che crea due ali rettilinee, note come Ala Nord e ala di mezzogiorno, disponendovi i locali da lavoro, il teatro e la cappella di corte, ampliando il fabbricato di 580 metri.
Più sobria e grandiosa è la facciata sul giardino con tre avancorpi lievemente aggettanti dove le finestre sono inquadrate da logge architravate mentre l’attico è decorato da una balaustra continua.
Il parco opera di Andrè le Notre crea il modello del nuovo giardino barocco incardinato sull’asse longitudinale che guida lo spettatore verso l’esperienza di uno “spazio infinito” decorato da fontane, canali, specchi d’acqua e gruppi scultorei. La natura si dispiega in molteplici forme con aree coltivate alternate ad aree con giardini spontanee. Nel parco spiccano i due padiglioni del Grand Trianon, realizzato da Mansart e il Petit Trianon eretto per Madame de Pompadour.

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