Uffizi, nasce il museo digitale in 3D

Con video – “Fiorenza dentro dalla cerchia antica,
ond’ella toglie ancora e terza e nona,
si stava in pace, sobria e pudica.
Non avea catenella, non corona,
non gonne contigiate, non cintura
che fosse a veder piú che la persona”.

Così parlava Dante della città natia nel XV canto del Paradiso quando elogiava la Firenze antica, quando all’interno delle mura regnava per l’appunto la pace, la sobrietà dei nobili e la pudicizia delle donne. Considerata capitale artistica dell’Italia, Firenze ha sempre ricoperto un ruolo importantissimo nella storia dell’arte, patria del Rinascimento vanta tra le opere architettoniche più imponenti al mondo. “Tutta la Toscana, e Firenze in maniera speciale, è la parte dell’Italia dove la pietra ha più valore. Firenze è una città di pietra. L’architettura ha la magia di uno strumento ottico di precisione” – scriveva Guido Piovene, scrittore e giornalista del Novecento italiano. L’edificio degli Uffizi è esso stesso un esempio di capolavoro architettonico curato dal duca Cosimo I de’ Medici con l’intento di riunire le magistrature fiorentine chiamate allora “uffici”; fu poi il figlio Francesco I a rendere il complesso accessibile su richiesta al pubblico nel 1581. Oggi il museo ospita le opere dei grandi maestri dell’arte quali Botticelli, Raffaello, Giotto, Tiziano, Caravaggio e tanti altri. A dispetto delle numerose critiche in merito all’organizzazione delle visite che, data l’importanza internazionale del museo, sono molto rigide, il sito ufficiale ha reso disponibile online un tour dettagliato del museo con riprese 3D. Studiosi o semplici visitatori potranno osservare le opere in modo ancor più minuzioso di quanto potrebbero fare sul posto. “Si pensi per esempio alle sculture di grandi dimensioni o alle opere accostate alle pareti. Per un visitatore della Galleria, di Boboli, della Loggia dei Lanzi o di Palazzo Pitti è impossibile cogliere la resa della parte posteriore di una statua o leggere nel dettaglio la foggia dell’acconciatura, fondamentale per la datazione delle opere” – ha spiegato in una recente intervista Fabrizio Paolucci, curatore e coordinatore delle attività scientifiche degli Uffizi. Un’iniziativa importante a promozione della cultura perché come sosteneva Pablo Picasso “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”.

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