Inutile il decreto Terra dei Fuochi

Con la conversione del decreto legge n. 136 del 2013 nella legge n. 6 del 2014 recante le disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate con interventi per garantire la sicurezza agroalimentare e soprattutto la combustione illecita di rifiuti in Campania. Ma sembra non essere cambiato niente dato che nella nostra terra si assiste sempre a questi gravi scempi di roghi tossici tra le provincie di Napoli e  di Caserta quindi vi è solo il fallimento di tale decreto legge Terra dei Fuochi. Tale decreto aveva introdotto l’art. 256-bis. (Combustione illecita di rifiuti) “ Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni”. Infatti da oltre due anni con l’applicazione di tale decreto gli arresti per chi accende i roghi sono bassissimi come si può anche evincere dal portale “Prometeo”, nato per lottare gli incendi dei rifiuti in Campania, da cui risultano essere appena 30 i casi di persone incarcerate o agli arresti domiciliari con una media 2,5 persone arrestate al mese. Questo significa un vero e proprio fallimento dell’applicabilità di tale provvedimento dato che nulla è cambiato  ma anzi la situazione è peggiorata con un aumento degli scempi ambientali e anche delle malattie tumorali infantili come confermano i dati dell’Istituto Superiore della Sanità. Lo smaltimento dei rifiuti non è cambiato in quanto si sotterrano oppure si  danno a fuoco nelle campagne come prima senza nessun controllo o rete di monitoraggio e con l’arrivo della primavera  come ogni anno i roghi tossici aumenteranno. Questo pure perché la Terra dei Fuochi non si deve considerare solo un fenomeno della nostra Regione ma di tutta l’Italia poiché è il frutto di un sistema di affari della criminalità organizzata che ogni anno smaltisce i rifiuti delle piccole e grandi aziende. Bisognerebbe che le istituzioni mirino alla soluzione di tale problema senza solo parlarne  applicando una serie di norme che poi risultano inefficaci e ascoltare anche  delle persone che si battano per la nostra terra per evitare che questi scempi ambientali distruggono per sempre la nostra Campania Felix. Si potrebbe colpire chi produce a nero perché è ovvio che smaltisce i propri rifiuti in modo illecito senza alcun scrupolo cercando di creare la soluzione più ovvia a tale questione. Inoltre si dovrebbe cancellare la legge  dello scioglimento del Corpo Forestale dello Stato con la riforma della pubblica amministrazione, le uniche persone che avevano le armi e la conoscenza per combattere questo sistema di crimini ambientali. Adesso è venuto il momento di fare i fatti per riportare la nostra terra del Sole e del Mare possa di nuovo rinascere senza creare altre terre dei fuochi. Non si può sempre osservare un’aria viziata dai fumi tossici e dalle polveri sottili…

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