Elezione del Papa

Tutto sulla storica giornata di ieri: L’attesa, come si vota, l’annuncio, la presentazione, la preghiera

 

Città del Vaticano, 13 marzo 2013 (VIS). I 115 Cardinali Elettori hanno lasciato la Casa Santa Marta alle 7:45 per concelebrare la Messa nella Cappella Paolina, dalle 8:15 alle 9:15. Alle 9:30 sono entrati nella Cappella Sistina e dopo la recita dell'Ora Media hanno proceduto alle votazioni della mattina. La fumata, nuovamente nera, si è potuta vedere alle 11:40 di questa mattina: circa venti minuti prima del previsto.
Alle 13:00 il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., nella sede del Media Center, ha incontrato i rappresentanti dei mezzi di comunicazione giunti a Roma per il Conclave.
"Stiamo vivendo un momento estremamente bello e intenso – ha detto Padre Lombardi – Siamo giunti alla fase decisiva di questo mese, che è stato aperto con la rinuncia di Papa Benedetto XVI e ora si giunge, proprio nei prossimi giorni o nelle prossime ore, alle elezione del suo successore. Sentiamo salire l'emozione, l'attesa e lo vediamo e lo viviamo nella Piazza di San Pietro. ieri sera c'era moltissima gente già ad attendere la fumata: più gente – devo dire – di quanto io stesso mi sarei aspettato. Questo dice l'intensità dell'attesa. Anche questa mattina abbiamo visto tantissimi fedeli e abbiamo respirato un clima molto sereno, molto gioioso" che "mi ricorda il giorno dell'elezione, otto anni fa, di Benedetto XVI", quando "da tutta Roma la gente arrivava di corsa, a piedi" perché "il traffico era bloccato e veniva alla piazza per vedere la presentazione del nuovo Papa alla Loggia. Qui si sperimenta come la città di Roma, sia i cittadini abituali di Roma, sia i pellegrini o i turisti (…) vivono questo momento e amano anche e vogliono bene al Papa che accolgono da qualunque parte del mondo venga, con uguale amore e intensità".
Riferendosi ai primi tre scrutini che non hanno dato luogo all'elezione, Padre Lombardi ha detto: "Più o meno è quello che ci aspettavamo, perché nessuno di noi si aspettava ieri sera una fumata bianca (…). Credo che sia da considerare normale. Come ricordate – se avete studiato i Conclavi del secolo passato – c'era stato solo quello di Pio XII, verso l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, che aveva dato risultato positivo al terzo scrutinio". Padre Lombardi ha anche detto che, a suo parere, non ci sono Cardinali ammalati nel Conclave. "Lo dimostra la rapidità del voto; con gli 'infirmari' (gli incaricati di portare la scheda ai malati), tutto il procedimento richiedeva più tempo. Perciò credo che siano tutti nella Sistina".
Dopo la grande fumata nera di ieri sera molti giornalisti hanno chiesto informazioni sulla composizione del fumo utilizzato per produrre la fumata.
“A partire dal Conclave 2005, per meglio distinguere il colore delle fumate, è stata utilizzata un'apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, oltre la stufa tradizionale dove vengono bruciate le schede delle votazioni. Tale apparato installato a fianco della stufa tradizionale, è dotato di uno scomparto con sportello, nel quale, – a seconda dell'esito della votazione – sono inserite delle cassette contenenti fumogeni di differente composizione, la cui accensione è avviata da una centralina elettronica, per la durata complessiva di alcuni minuti, durante il corso della bruciatura della schede.
Per l'ottenimento di fumate nere la composizione chimica del fumogeni è costituita da: perclorato di potassio, antracene e zolfo; per la fumata bianca: clorato di potassio, lattosio e colofonia. La colofonia, detta anche "pece greca", è una resina naturale di colore giallo ottenuta dalle conifere. Anticamente per produrre il colore nero si usava il nerofumo o il catrame, e per il fumo bianco, fili di paglia.
Le canne fumarie della stufa e dell'apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, dall'interno della Cappella Sistina, sfocia in prossimità del colmo della copertura dell'edificio. Per migliorare il tiraggio, la canna è preriscaldata mediante resistenze elettriche ed è dotata di un ventilatore di riserva.”
Oggi Padre Lombardi ha spiegato che: "Ci siamo anche preoccupati di sapere se questa produzione del fumo aveva oscurato gli affreschi di Michelangelo o aveva dato problemi alla salute dei Cardinali: invece no, tutto è andato normalmente. I Cardinali sono rientrati bene ieri sera e questa mattina – mi hanno detto – che sono andati di buon umore e in buona salute al Palazzo Apostolico, alcuni anche a piedi, facendo il loro percorso, senza farsi portare in automobile".
Padre Lombardi ha anche ricordato che ieri, prima della cerimonia di ingresso in Conclave, ha salutato l'Arcivescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e Segretario del Pontefice emerito, che ha riferito che Benedetto XVI segue con molta attenzione gli eventi di questi giorni e che ha ascoltato la Messa "Pro eligendo Romano Pontefice" celebrata ieri nella Basilica Vaticana dal Cardinale Decano del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano. Padre Lombardi ha informato inoltre che il Papa emerito non parteciperà alla Messa di intronizzazione del nuovo Pontefice e che l'Arcivescovo Gänswein rimarrà in Vaticano fino alla fine del Conclave, poiché Benedetto XVI a Castel Gandolfo può avvalersi dell'opera di un secondo segretario particolare.
Per dare un'idea dell'atmosfera di questo Conclave, Padre Lombardi ha citato la testimonianza del Cardinale tedesco Karl Lehman che ha partecipato al precedente Conclave, e che prima dell'inizio dell'attuale Conclave, ha spiegato che il clima nella Sistina non è freddo e formale, ma di grande spiritualità e al medesimo tempo di solennità. "Ci si avvicina lentamente all'altare per deporre il proprio voto, tenendolo ben visibile, poi si depone questo voto pronunciando un giuramento, pronunciando parole molte impegnative: “Chiamo a testimone Cristo Signore, che mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo la volontà di Dio, ritengono debba essere eletto”. E poi si ritorna al posto di nuovo camminando lentamente. "E questo in un ambiente che effettivamente ispira, nella sua stessa costituzione, una grande attenzione e responsabilità perché c'è questo giudizio dominante, il Giudizio Universale di Michelangelo".
Infine, parlando di come trascorrono il tempo i Cardinali nella Casa Santa Marta, Padre Lombardi ha detto che gli Elettori hanno libertà assoluta di organizzare il tempo a loro disposizione: riposare, pregare nella cappella, scambiare pareri per maturare un giudizio, e così via.

ELEZIONE DEL PAPA
Città del Vaticano, 13 marzo 2013 (VIS). Che forma hanno le schede per eleggere il Papa? Come si fa il conteggio dei voti? Come votano i cardinali malati? A tutte queste domande e a molte altre, rispondono la Costituzione Apostolica del Beato Giovanni Paolo II "Universi Dominici Gregis" (UDG), sulla vacanza della Sede Apostolica e l'elezione del Romano Pontefice (1996) e il Motu Proprio "Normas Nonnullas", di Benedetto XVI pubblicato il 22 febbraio scorso. Di seguito riproduciamo gli articoli dal 64 al 71 della UDG – con le modificazioni apportate dal Motu Proprio agli articoli 64 e 70 – che trattano delle votazioni durante il Conclave nella Cappella Sistina.
n. 64. “La procedura dello scrutinio si svolge in tre fasi, la prima delle quali, che si può chiamare pre-scrutinio, comprende: 1) la preparazione e la distribuzione delle schede da parte dei Cerimonieri – richiamati intanto nell’Aula insieme col Segretario del Collegio dei Cardinali e col Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie – i quali ne consegnano almeno due o tre a ciascun Cardinale elettore; 2) l’estrazione a sorte, fra tutti i Cardinali elettori, di tre Scrutatori, di tre incaricati a raccogliere i voti degli infermi, denominati per brevità Infirmarii, e di tre Revisori; tale sorteggio viene fatto pubblicamente dall’ultimo Cardinale Diacono, il quale estrae di seguito i nove nomi di coloro che dovranno svolgere tali mansioni; 3) se nell’estrazione degli Scrutatori, degli Infirmarii e dei Revisori, escono i nomi di Cardinali elettori che, per infermità o altro motivo, sono impediti di svolgere tali mansioni, al loro posto vengano estratti i nomi di altri non impediti. I primi tre estratti fungeranno da Scrutatori, i secondi tre da Infirmarii, gli altri tre da Revisori.”
65. Per questa fase dello scrutinio occorre si tengano presenti le seguenti disposizioni: 1) la scheda deve avere la forma rettangolare, e recare scritte nella metà superiore, possibilmente a stampa, le parole: 'Eligo in Summum Pontificem', mentre nella metà inferiore si dovrà lasciare il posto per scrivere il nome dell'eletto; pertanto la scheda è fatta in modo da poter essere piegata in due; 2) la compilazione delle schede deve essere fatta segretamente da ciascun Cardinale elettore, il quale scriverà chiaramente, con grafia quanto più possibile non riconoscibile, il nome di chi elegge, evitando di scrivere più nomi, giacché in tal caso il voto sarebbe nullo e piegando e ripiegando poi la scheda; 3) durante le votazioni, i Cardinali elettori dovranno rimanere nella Cappella Sistina soli e perciò, subito dopo la distribuzione delle schede e prima che gli elettori incomincino a scrivere, il Segretario del Collegio dei Cardinali, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie ed i Cerimonieri devono uscire dall'aula; dopo la loro uscita, l'ultimo Cardinale Diacono chiuda la porta, aprendola e richiudendola tutte le volte che sarà necessario, come ad esempio quando gli Infirmarii escono per raccogliere i voti degli infermi e fanno ritorno in Cappella".
66. "La seconda fase, detta scrutinio vero e proprio, comprende: 1) la deposizione delle schede nell'apposita urna; 2) il mescolamento ed il conteggio delle stesse; 3) lo spoglio dei voti. Ciascun Cardinale elettore, in ordine di precedenza, dopo aver scritto e piegato la scheda, tenendola sollevata in modo che sia visibile, la porta all'altare, presso il quale stanno gli Scrutatori e sul quale è posto un recipiente coperto da un piatto per raccogliere le schede. Giunto colà, il Cardinale elettore pronuncia ad alta voce la seguente formula di giuramento: 'Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto'. Depone, quindi, la scheda nel piatto e con questo la introduce nel recipiente. Eseguito ciò, fa inchino all'altare e torna al suo posto. Se qualcuno dei Cardinali elettori presenti in Cappella non può recarsi all'altare perché infermo, l'ultimo degli Scrutatori gli si avvicina ed egli, premesso il suddetto giuramento, consegna la scheda piegata allo stesso Scrutatore, il quale la porta ben visibile all'altare e, senza pronunciare il giuramento, la depone sul piatto e con questo la introduce nel recipiente".
67. "Se vi sono dei Cardinali elettori infermi nelle loro stanze, di cui al n. 41 e seguenti di questa Costituzione, i tre Infirmarii si recano da essi con una cassetta, che abbia nella parte superiore un foro, per cui possa esservi inserita una scheda piegata. Gli Scrutatori, prima di consegnare tale cassetta agli Infirmarii l'aprano pubblicamente, in modo che gli altri elettori possano costatare che è vuota, quindi la chiudano e depongano la chiave sull'altare. Successivamente gli Infirmarii con la cassetta chiusa ed un congruo numero di schede su un piccolo vassoio, si recano, debitamente accompagnati, alla Domus Sanctae Marthae presso ciascun infermo il quale, presa una scheda, vota segretamente, la piega e, premesso il suddetto giuramento, la introduce nella cassetta attraverso il foro. Se qualche infermo non è in grado di scrivere, uno dei tre Infirmarii o un altro Cardinale elettore, scelto dall'infermo, dopo aver prestato giuramento nelle mani degli stessi Infirmarii circa il mantenimento del segreto, esegue le suddette operazioni. Dopo di ciò, gli Infirmarii riportano in Cappella la cassetta, che sarà aperta dagli Scrutatori dopo che i Cardinali presenti avranno depositato il loro voto, contando le schede che vi si trovano e, accertato che il loro numero corrisponde a quello degli infermi, le pongano una ad una sul piatto e con questo le introducano tutte insieme nel recipiente. Per non protrarre troppo a lungo le operazioni di voto, gli Infirmarii potranno compilare e deporre le proprie schede nel recipiente subito dopo il primo dei Cardinali, e recarsi, quindi, a raccogliere il voto degli infermi nel modo sopra indicato, mentre gli altri elettori depongono la loro scheda".
68. "Dopo che tutti i Cardinali elettori avranno deposto la loro scheda nell'urna, il primo Scrutatore l'agita più volte per mescolare le schede e, subito dopo, l'ultimo Scrutatore procede al conteggio di esse, prendendole in maniera visibile una ad una dall'urna e riponendole in un altro recipiente vuoto, già preparato a tale scopo. Se il numero delle schede non corrisponde al numero degli elettori, bisogna bruciarle tutte e procedere subito ad una seconda votazione; se invece corrisponde al numero degli elettori, segue lo spoglio così come appresso".
69. "Gli Scrutatori siedono ad un tavolo posto davanti all'altare: il primo di essi prende una scheda, la apre, osserva il nome dell'eletto, e la passa al secondo Scrutatore che, accertato a sua volta il nome dell'eletto, la passa al terzo, il quale la legge a voce alta e intelligibile, in modo che tutti gli elettori presenti possano segnare il voto su un apposito foglio. Egli stesso annota il nome letto nella scheda. Qualora nello spoglio dei voti gli Scrutatori trovassero due schede piegate in modo da sembrare compilate da un solo elettore, se esse portano lo stesso nome vanno conteggiate per un solo voto, se invece portano due nomi diversi, nessuno dei due voti sarà valido; tuttavia, in nessuno dei due casi viene annullata la votazione. Concluso lo spoglio delle schede, gli Scrutatori fanno la somma dei voti ottenuti dai vari nomi, e li annotano su un foglio a parte. L'ultimo degli Scrutatori, man mano che legge le schede, le perfora con un ago nel punto in cui si trova la parola Eligo, e le inserisce in un filo, affinché possano essere più sicuramente conservate. Al termine della lettura dei nomi, i capi del filo vengono legati con un nodo, e le schede così vengono poste in un recipiente o ad un lato della mensa".
70. "Segue quindi la terza ed ultima fase detta anche post-scrutinio, che comprende: 1) il conteggio dei voti; 2) il loro controllo; 3) il bruciamento delle schede.
“Gli scrutatori fanno la somma di tutti i voti che ciascuno ha riportato, e se nessuno ha raggiunto almeno i due terzi dei voti in quella votazione, il Papa non è stato eletto; se invece risulterà che uno ha ottenuto almeno i due terzi, si ha l’elezione del Romano Pontefice canonicamente valida.”
In ambedue i casi, abbia cioè avuto luogo o no l'elezione, i Revisori devono procedere al controllo sia delle schede sia delle annotazioni fatte dagli Scrutatori, per accertare che questi abbiano eseguito esattamente e fedelmente il loro compito.
Subito dopo la revisione, prima che i Cardinali elettori lascino la Cappella Sistina, tutte le schede siano bruciate dagli Scrutatori, con l'aiuto del Segretario del Collegio e dei Cerimonieri, chiamati nel frattempo dall'ultimo Cardinale Diacono. Se però si dovesse procedere immediatamente ad una seconda votazione, le schede della prima votazione saranno bruciate solo alla fine, insieme con quelle della seconda votazione".
71. "Ordino a tutti e singoli i Cardinali elettori che, al fine di conservare con maggior sicurezza il segreto, consegnino al Cardinale Camerlengo o ad uno dei tre Cardinali Assistenti gli scritti di qualunque genere, che abbiano presso di sé, relativi all'esito di ciascuno scrutinio, affinché siano bruciati con le schede.
Stabilisco, inoltre, che alla fine dell'elezione il Cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa stenda una relazione, da approvarsi anche dai tre Cardinali Assistenti, nella quale dichiari l'esito delle votazioni di ciascuna sessione. Questa relazione sarà consegnata al Papa e poi sarà conservata nell'apposito archivio, chiusa in una busta sigillata, che non potrà essere aperta da nessuno, se il Sommo Pontefice non l'avrà permesso esplicitamente".

 

            
    

Sommario:
– Cardinale Jorge Mario Bergoglio eletto Papa con il nome di Francesco
– Biografia: Chi è Jorge Mario Bergoglio
– Padre Lombardi: gioia per l'elezione di un Papa Latinoamericano

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Cardinale Jorge Mario Bergoglio Eletto Papa Con Il Nome Di Francesco
Città del Vaticano, 13 marzo 2013 (VIS).- Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Sommo Pontefice, 265° successore di Pietro, ed ha scelto il nome di Francesco. È il primo Papa latinoamericano, il primo Pontefice membro della Compagnia di Gesù e il primo "Francesco" della storia.
Ne ha dato il solenne annuncio al popolo, alle ore 20:12, dalla Loggia esterna dell'Aula dellaBenedizione della Basilica Vaticana, il Cardinale Protodiacono, in seguito alla fumata bianca delle ore 19:06.
Queste le parole del Cardinale Jean-Louis Tauran:
Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Georgium Marium
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio
qui sibi nomen imposuit Franciscum.
(Vi annuncio con grande gioia:
che abbiamo il Papa
L'eminentissimo e Reverendissimo
Signor Jorge Mario
Cardinale di Santa Romana Chiesa Bergoglio
che ha assunto il nome di Francesco)
Il Conclave che ha portato all'elezione di Papa Francesco era iniziato martedì 12 marzo 2013, nella Cappella Sistina del Palazzo Apostolico Vaticano, con l"extra omnes" intimato alle 17:35 dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, Monsignor Guido Marini, dopo il giuramento prestato dai 115 Cardinali Elettori.
La prima fumata nera si è avuta alle ore 19:42 dello stesso giorno.
Mercoledì 13 marzo fumata nera alle ore 11:40.
Mercoledì 13 marzo, fumata bianca alla ore 19:06.
Alle ore 20:24, il Santo Padre Francesco, preceduto dalla Croce, si è affacciato alla Loggia esterna delle Benedizioni della Basilica Vaticana completamente illuminata, per salutare e impartire la bendizione apostolica "Urbi et Orbi" (alla citta' e al mondo) alle decine di migliaia di persone, che gremivano Piazza San Pietro e Via della Conciliazione, piena di pozzanghere a causa della pioggia incessante caduta per l'intera giornata a Roma.
Prima che il nuovo Papa si affacciasse alla Loggia, un picchetto d'onore della Guardia Svizzera Pontificia, in uniforme di gran gala e con la bandiera pontificia, si e' situato al di sotto della "Loggia", seguito da una rappresentanza dei diversi corpi dell'Esercito italiano che dal 1929 rendono omaggio al Papa nelle occasioni importanti, in segno di riconciliazione fra la Santa Sede e lo Stato italiano. La banda della Santa Sede ha accompagnato l'attesa. Appena è stato reso noto il nome del nuovo Pontefice, la moltitudine che affollava la piazza ha cominciato a cantare in coro: "Francesco, Francesco".
Prima della Benedizione il nuovo Pontefice ha rivolto ai fedeli le seguenti parole:
"Fratelli e sorelle, buonasera!
Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.
[Recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre]
E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!
E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.
[…]
Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
[Benedizione]
Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!".

BIOGRAFIA: CHI É JORGE MARIO BERGOGLIO
Città del Vaticano, 13 marzo 2013 (VIS).- Riportiamo la biografia ufficiale del nuovo Papa, redatta in occasione del Conclave dalla Sala Stampa della Santa Sede, con i dati che ogni Cardinale elettore ha fornito per la propria biografia.
JORGE MARIO BERGOGLIO, S.I
Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, S.I., Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina), Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina e sprovvisti di Ordinario del proprio rito, è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed è entrato nel seminario di Villa Devoto. L'11 marzo 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in filosofia presso la Facoltà di Filosofia del collegio massimo «San José» di San Miguel.
Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di letteratura e di psicologia nel collegio dell'Immacolata di Santa Fe e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore di Buenos Aires.
Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia presso la Facoltà di Teologia del collegio massimo «San José», di San Miguel, dove ha conseguito la laurea. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1970-71 ha compiuto il terzo probandato ad Alcalá de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 ha fatto la sua professione perpetua.
È stato maestro di novizi a Villa Barilari, San Miguel (1972-1973), professore presso la Facoltà di Teologia, Consultore della Provincia e Rettore del collegio massimo. Il 31 luglio 1973 è stato eletto Provinciale dell'Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni.
Fra il 1980 e il 1986 è stato rettore del collegio massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San José, nella Diocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si è recato in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superiori lo hanno destinato al collegio del Salvatore, da dove è passato alla chiesa della Compagnia nella città di Cordoba come direttore spirituale e confessore.
Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stesso anno ha ricevuto nella cattedrale di Buenos Aires l'ordinazione episcopale dalle mani del Cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Luján, Monsignor Emilio Ogñénovich.
Il 3 giugno 1997 è stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del Cardinale Quarracino.
È autore dei libri: «Meditaciones para religiosos» del 1982, «Reflexiones sobre la vida apostólica» del 1986 e «Reflexiones de esperanza» del 1992.
È Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non possono contare su un Ordinario del loro rito. Gran Cancelliere dell'Università Cattolica Argentina.
Relatore Generale aggiunto alla 10ª Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001).
Dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato Presidente della Conferenza Episcopale Argentina.
Dal B. Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino.
Era Membro:
•delle Congregazioni: per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; per il Clero; per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica;
•del Pontificio Consiglio per la Famiglia:
•della Pontificia Commissione per l'America Latina .
PADRE LOMBARDI: GIOIA PER L'ELEZIONE DI UN PAPA LATINOAMERICANO
Città del Vaticano, 13 marzo 2013 (VIS).- "Sono molto contento che è stato eletto un latinoamericano. Sappiamo le attese che ha questo continente nel quale vive la maggior parte dei cattolici", sono state le prime parole del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., nel commentare con i giornalisti l'elezione del nuovo Papa.
"La scelta del nome Francesco è molto significativa – ha detto Padre Lombardi – È un nome che mai prima era stato scelto ed evoca semplicità, testimonianza evangelica. Entrambe le cose le testimonia la sua prima e semplice apparizione in pubblico. E' un segnale di grande spiritualità chiedere la benedizione del popolo per sè, prima di dare la sua; una spiritualità che ricorda quella del suo predecessore. Bisogna notare, oltre al suo senso pastorale di rapporto con la diocesi di Roma, che è la diocesi del Papa, la scelta delle preghiere, le preghiere piu' semplici della Chiesa in un momento come questo con il Popolo di Dio".
"Il Cardinale Bergoglio – ha aggiunto Padre Lombardi – è gesuita e i gesuiti si caratterizzano per il servizio alla Chiesa riunendo tutti i carismi che il Signore ci dà, là dove sono necessari, ma evitando gli incarichi di potere. Per me questa elezione assume il significato di una chiamata al servizio, una chiamata forte e non una ricerca di potere o di autorità. Sono convinto assolutamente che abbiamo un Papa che vuole servire. La sua elezione è stata l'elezione del rifiuto del potere".
"Il nuovo Papa ha già salutato al telefono Benedetto XVI" – ha concluso Padre Lombardi passando a comunicare i primi impegni del nuovo Papa. La Messa con i Cardinali nella Cappella Sistina si celebrerà domani giovedì 14 marzo, alle 17:00. Venerdì 15, alle 11:00, nella Sala Clementina il Papa incontrerà il Collegio Cardinalizio, elettori e non elettori. Sabato, sempre alle 11:00, nell'Aula Paolo VI, il Pontefice riceverà in udienza i giornalisti e i comunicatori sociali. Domenica, alle 12:00, il primo Angelus del Pontificato, all'ora consueta in Piazza San Pietro. La Messa di inaugurazione del Pontificato si celebrerà martedì 19 marzo alle 9:30. La visita di domani alla Vergine è di carattere privato.
 

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