Un reduce ricorda

Sono trascorsi 69 anni dalla cruenta battaglia di Cassino fra le truppe Tedesche e quelle Alleate durante il II Conflitto Mondiale. La battaglia iniziò nel gennaio del 1944 e terminò il 18 maggio dello stesso anno. Furono cinque mesi di acerrimi combattimenti durante i quali gli aerei Alleati sganciarono 400 tonnellate di bombe che causarono la morte di soldati da ambo le parti.
Un reduce di quelle sanguinose giornate, Antonio Faiella, ha rispolverato i suoi tristi ricordi:
“Amara conseguenza di quelle cruenta e lunga battaglia fu la distruzione dell’antica Abbazia e della città di Cassino che furono rase al suolo. Tutto fu trasformato in un cumulo di rovine e i corpi di centinaia di civili e militari disseminati ovunque. Questa fu la quarta volta che la storica Abbazia subì ingenti danni. Infatti nell’anno 581 fu distrutta dai Longobardi, nell’anno 853 dai Saraceni e nel 1349 dal terremoto. L’Abbazia, fondata da San Benedetto nell’anno 529, accolse molti religiosi che accettarono la regola benedettina :Ora et Labora (Prega e Lavora).  Nel 1866, quando Gioacchino Murat abolì molti ordini monastici, intervennero personalità della cultura europea affinché i monaci Benedettini restassero nell’Abbazia per continuare la loro opera di amanuensi, cioè copiare opere letterarie di antichi autori come Cicerone, Virgilio, Seneca, Orazio, Ovidio ecc. Tutto ciò fece sì che il sacro luogo influisse sulla vita culturale del tempo richiamando studiosi da ogni angolo del mondo. Prima della battaglia del gennaio 1944, continua Antonio Faiella , il Tenente Colonnello tedesco Frido Von Sengel, membro laico dell’Ordine Benedettino, provvide a mettere in salvo in Vaticano il tesoro e i preziosi volumi della biblioteca dell’Abbazia. Un merito che va riconosciuto e che ancora oggi permette consultare i volumi custoditi nella nuova Abbazia ricostruita al termine del II Conflitto Mondiale. Oggi il Sacro Luogo appare ai visitatori bello e suggestivo come un tempo e, non lontano si notano i cimiteri di guerra dove riposano i resti dei protagonisti di quelle ore di terrore: soldati tedeschi, americani, inglesi, polacchi, francesi marocchini e italiani che lottarono per un mondo migliore” Conclude con voce commossa Antonio Faiella.

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