Centro extracomunitari, in campo i duosiciliani

L'area che si estende intorno a palazzo reale di Caserta e che va dalla piazza Carlo III a viale ellittico è un sito di eccellenza artistica e di inestimabile valore storico, tanto che il parco e la reggia sono inclusi nell'elenco dei siti patrimonio dell'umanità. Questi luoghi per la loro particolarità godono normalmente una salvaguardia speciale che li sottrae agli scempi che oltraggiano il paesaggio nelle condizioni della speculazione imperante. Eppure, ai soliti noti politici è venuto in mente di voler trasformare l'ex struttura del canapificio in un centro di accoglienza per gli extracomunitari. Numerose e qualificate sono state gli “altolà” di associazioni, enti pubblici e privati, cittadini, sull'utilizzo di tale struttura, che si trova a pochi metri dalla reggia, per un centro di accoglienza. Non si tratta di alcuna forma di razzismo, tanto che sarebbe sufficiente costruire il centro in un'altra zona di Caserta. Anche l'associazione filoborbonica “Comitati delle Due Sicilie”, di cui è segretario nazionale il sannicolese Fiore Marro, si dice contrario a tale utilizzo dell'ex canapificio. “Basti pensare” – ha affermato – “che l'UNESCO ha messo in forse l'inserimento nella lista del patrimonio per isole che vogliono costruire un porto turistico, alterando l'equilibrio o che ad Agrigento è stato presentato un ricorso per un gassificatore che dovrebbe sorgere a distanza di chilometri dai templi. Tutta questa prudenza non sembra attagliarsi per Caserta. Da anni si cerca di speculare trivialmente intorno all'area della reggia vanvitelliana. Circa tre anni fa” – ricorda Marro – “si progettava un fossato immondo che avrebbe rappresentato uno scempio perenne (anche perché non sarebbe stato mai portato a termine, visto l'andazzo per una mera rifacitura della piazza che dura da anni). Un anno fa si era ventilata la possibilità di edificare una serie di supermercati nell'ex canapificio e pure questa ipotesi venne sventata grazie all'opposizione di gruppi ed associazioni. Oggi, invece, le forze del degrado ritornano all'attacco con una delibera di giunta regionale che stanzia sei milioni di euro per un centro di accoglienza per extracomunitari. Uno schiaffo sonoro ad ogni speranza di futuro per la città e per la reggia” – tuona – “Già ora il sito reale è soffocato da un cantiere interminabile, assediato dai rifiuti e da una corte di miracoli impressionante per la quale la polizia è incapace di respingere l'assalto. L'area intorno a piazza Carlo III è in realtà una terra di nessuno con un enclave extraterritoriale dove esiste un mercato illegale, dove cani randagi ti inseguono persino nelle ore pomeridiane mentre il souk di clandestini smercia le sue mercanzie improbabili. La provincia di Napoli sta mettendo un freno al degrado preservando i suoi siti di eccellenza da palazzo reale alla villa Floridiana, dal Maschio Angioino alle ville Vesuviane. Caserta è nel profondo buio affossata com'è anche dai poteri istituzionali tradizionalmente imbelli. Ci aspettiamo una presa di posizione netta di rifiuto del progetto della regione ed una localizzazione altrove di questo centro. In ogni caso scenderemo in campo contro questo progetto perverso come abbiamo fatto contro il fosso di piazza Carlo III e il supermercato di viale Ellittico.

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