Europee, votano anche i 9.108 militari all’estero

Le elezioni europee interessano anche i militari italiani impegnati in missioni internazionali. Attualmente sono 9.108 i militari in forza alle diverse FF.AA. e sono impegnati in 33 missioni “sparse” in 21 paesi. La legge che introduce il “voto dei cittadini temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali» è la nr. 22 del 27 gennaio 2006. Gli uomini e le donne con le stellette sono stati iscritti in appositi elenchi dell’Aire, le anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero. Le modalità per il recapito delle schede ai militari, e per il loro rientro in Italia, sono state messe a punto dai ministeri degli Esteri e della Difesa, tenendo conto delle “particolari situazioni locali”. Il diritto di voto viene esercitato sotto la responsabilità dei Comandanti dei reparti terrestri, o delle unità navali, che hanno individuato appositi locali ove il militare elettore può ritirarsi riservatamente ed esprimere il proprio voto. Ad esempio in Libano, il contingente italiano della missione “Leonte” ha già votato. La complessa macchina organizzativa aveva mosso i primi passi sin dai primi giorni dello scorso mese di marzo, prevedendo tra l’altro la costituzione presso lo Stato Maggiore della Difesa e il Comando Operativo di vertice Interforze di due appositi gruppi di pianificazione, che hanno mantenuto costanti contatti con le "cellule elettorali" istituite presso ciascun Teatro operativo. Non è la prima volta che i militari, e gli altri cittadini italiani temporaneamente all’estero, possono votare. Così i militari italiani sono tra quegli italiani che non dovranno aspettare domenica prossima per andare a votare. Molti l’hanno già fatto. I militari interessati – informa il sito del Ministero della Difesa –  sono dislocati nelle più diverse aree del mondo, dai Balcani all'Afghanistan, dal Ciad al Libano, dal Golfo Persico alle acque del Nord Europa, dall'Egitto alla Palestina a Israele, al Pakistan, al Marocco, solo per citarne alcune.

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