Il sindaco Pascariello ricorre a Equitalia per recuperare 234.000 euro

Per recuperare circa 234.000 euro, frutto di accertamenti tributari risalenti agli anni 2002/2006, la giunta comunale, butta i contribuenti nelle braccia di Equitalia, società di riscossione che è nota a centinaia di migliaia di cittadini per la facilità con la quale pignora gli appartamenti, pone sotto sequestro le auto e quant’altro, anche con poche centinaia di euro di debiti. Una mossa quella di ricorrere ad Equitalia che vuole ribadire e rafforzare l’impegno dell’Amministrazione Comunale nella lotta contro gli evasori. Dopo aver accertato la regolarità delle iscrizioni a ruolo, l’esecutivo cittadino ha approvato il ruolo coattivo speciale degli accertamenti Tarsu e Tia per gli anni 2002/2006 predisposto dall’ufficio tributi comunale che ammonta a complessive € 234.554,79. L’esecutivo ha, quindi, ritenuto opportuno ed urgente approvare il suddetto ruolo che ammonta a complessivi € 218.237,00 relativo alla Tarsu ed € 14.874,76 relativo alla Tia, onde trasmetterlo a Equitalia Servizi S.p.A. per la riscossione in unica rata con scadenza entro febbraio 2009. “Credo che l’aver provveduto alla dotazione informatica necessaria” – ha affermato il sindaco Angelo Antonio Pascariello – “sia stata decisione saggia, importante e migliorativa nella qualità del lavoro svolto dai nostri impiegati ed abbia migliorato anche la risposta nella lotta all’evasione ed all’elusione fiscale». Il primo cittadino è da sempre in prima linea nella caccia ai “furbetti del quartierino” che, con la loro condotta poco corretta, fanno sì che gli altri siano costretti a pagare anche per loro. «L’opera di recupero dei tributi evasi” – ha aggiunto il sindaco – “oltre che essere un preciso dovere di chi amministra, è altrettanto opera moralizzatrice, perché il cittadino deve essere educato a contribuire nella giusta misura per i servizi che gli vengono offerti. È impensabile che nell’era attuale si creda ancora di ricorrere a stratagemmi e furberie che recano solo danni all’erario pubblico ed espongono chi se ne rende protagonista a responsabilità, a volte anche penali. A ciò si aggiunga che il comportamento evasivo peggiora i conti pubblici e costringe chi amministra, per far quadrare i bilanci, a vessare i soliti cittadini onesti, che già pagano, con l’aumento delle tariffe e delle imposte. Ecco perché la lotta all’evasione deve essere capillare per poter realizzare il famoso slogan “pagare tutti per pagare di meno”.

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