PD Manifestazione a Roma

"La democrazia, signor presidente del Consiglio, non è un consiglio di amministrazione", avverte il segretario dei democratici che, citando Vittorio Foa e Leopoldo Elia, mette in guardia da chi "pensa di ridurre solo minimamente la libertà di avanzare critiche".
Il Pd non grida "come hanno fatto in passato altre opposizioni, al regime" ma non risparmia "la durezza della denuncia", e cioé che "il governo è totalmente inadeguato ad affrontare la crisi economica" perché "ha sbagliato tutte le previsioni economiche" con la finanziaria e "si occupa di rassicurare i potenti di questo paese piuttosto che di combattere la drammatica situazione di imprese e lavoratori". Il leader del Pd evidenzia come "le tasse stanno aumentando" ed il governo non interviene "a sostegno dei redditi medi e bassi per aumentare i consumi". Ma non va, per Veltroni, anche "la riformetta" sulla scuola, sotto la quale "si camuffano solo tagli" e che il Pd propone di sospendere in Parlamento per "avviare subito un confronto con tutti i soggetti interessati". Ovvero con sindacati, docenti e studenti che attuano "una protesta giusta e non violenta, respingendo il tentativo di radicalizzare lo scontro portato avanti dal governo". Ma se lo scenario dipinto dal capo dei democratici non è ottimista, Veltroni non perde la speranza perché "l'Italia è un paese migliore della destra che la governa".
Una destra, è l'affondo finale del segretario democratico, "che alimenta l'odio in un paese diviso e cavalca la paura in un paese spaventato". Ma, rassicura, "le cose cambieranno perché un'altra Italia è possibile e la faremo insieme: l'Italia della legalità e non della furbizia, l'Italia della responsabilità e non dell'esclusivo interesse personale, l'Italia del merito e non dei favori, l'Italia dell'innovazione e non della conservazione".
E in questo miglioramento, il Pd, forza di opposizione responsabile, sarà impegnato "perché vuole bene al proprio paese e non per fare un favore a Berlusconi".
QUESTURA ROMA: CONFERMIAMO 200MILA MANIFESTANTI
La Questura di Roma ha confermato in serata la stima di 200mila manifestanti che hanno partecipato alla manifestazione del Pd fornita in un primo momento in maniera non ufficiale. La Questura dunque conferma ufficialmente il dato.
Sempre secondo le stesse fonti, a Roma sarebbero arrivati complessivamente quasi 900 pullman, per un totale di circa di 44mila persone. In treno avrebbero invece raggiunto la capitale circa 16mila persone.
ORGANIZZATORI: NUMERI QUESTURA? CONTI NON TORNANO
"Sono stupefatto per questa valutazione di 'fonti non ufficiali della Questura di Roma'. Sono cifre che contrastano con quello che tutti hanno visto". Lo afferma in una nota il senatore del Pd Achille Passoni, responsabile dell'organizzazione della manifestazione dei democratici al Circo Massimo, a proposito delle cifre fornite da fonti ufficiose della Questura sulla partecipazione all'evento. "Se, secondo queste fonti – ragiona l'esponente dei democratici – oggi in quello spazio enorme c'erano 200mila persone, come è possibile che a piazza San Giovanni due anni fa, quando a manifestare erano Berlusconi e la destra, ce ne fossero sempre secondo la Questura 700mila? Il Circo Massimo è grande più del doppio di San Giovanni". "E – conclude Passoni – sempre al Circo Massimo si è svolto il festeggiamento per la vittoria della nazionale di calcio, in una piazza non più piena di quella di oggi, e la stessa Questura parlò di un milione di persone. Insomma, i conti non tornano".

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