Riti satanici nei siti archeologici

Dopo aver visitato i resti dell’antica villa romana risalente al II sec: a. C, ubicata ad est di Bellona, un gruppo di visitatori si sono recati all’interno della vicina grotta e, con sorpresa, hanno notato alcune testimonianze di iniziazioni sataniche: teste di bambole perforate con spilli, indumenti intimi femminili, resti di animali uccisi e ceri votivi che lasciano pensare alle solite “feste diaboliche” in onore di Satana, il re delle tenebre. A tutto questo vanno aggiunte numerose siringhe lasciate da coloro che cercano gli irraggiungibili paradisi artificiali. In città la notizia ha suscitato un certo allarmismo mentre altri cittadini affermano che, il tutto, potrebbe essere soltanto uno scherzo di cattivo gusto da parte di buontemponi. Purtroppo questo non è il primo caso poiché anche in altre zone, non molto distanti,sono state ritrovate siringhe e oggetti utilizzati dagli “adoratori di Satana” Una parte della villa romana di Bellona, alcuni anni fa, fu riportata alla luce con un intervento da parte degli esperti dei Beni Culturali che rinvennero oggetti antichi affidati alla custodia del Museo Campano di Capua. Ai bellonesi accorsi si presentò un incredibile scenario: il porticato della villa, alcune stanze, la cucina con il focolare, il forno e resti umani appartenuti a persone del tempo. La mancanza di successivi finanziamenti a causa del disinteresse degli amministratori di allora, costrinse le maestranze a sospendere i lavori. Ed i resti archeologici venuti alla luce furono ricoperti con terriccio e tutto finì nel dimenticatoio. Gli attuali amministratori guidati dal Sindaco Giancarlo Della Cioppa, si dicono disposti a riprendere i lavori di scavo per riportare alla luce lo storico sito archeologico che, di certo, farà conoscere Bellona fuori dalle mura, richiamando turisti da ogni dove.

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