I generali in parlamento i marescialli nelle bare

Cambiano i suonatori, ma la musica non cambia mai. Anche per queste elezioni politiche del 2008 assistiamo alla corsa al Generale da candidare nelle liste di questa o di quella forza politica.
L’inseguimento alle greche sembra piacere in uguale misura alla sinistra, al centro e alla destra.
Non c’è praticamente schieramento politico che non abbia candidato nelle sue liste un generale o un alto ufficiale o un qualche dirigente delle forze di polizia, o sindacalisti di polizia sempre dirigenti.

Quale sia il disegno politico che ispira queste candidature non è chiaro: nessuno pensi che i Marescialli, i Sergenti, i Volontari delle Forze Armate e delle Forze di Polizia e le loro famiglie diano il voto ad un partito che candida generali e dirigenti.

Spesso questi sono gli stessi che hanno cercato di svuotare gli organismi rappresentativi di militari, che ancora concepiscono il rapporto gerarchico in termini paternalistici.
Sono gli stessi che ci dicono “pensiamo noi ai vostri bisogni, le rappresentanze non servono” e ci negano i diritti, spesso anche quelli più elementari, riconosciuti a tutti i lavoratori.

Mi sento tradito e offeso, come lavoratore in divisa, da questi politici che sfilano ai funerali dei miei colleghi, privilegiano sempre i salotti e si dimenticano del mondo reale e del personale che muore per la Patria.

Roma, 12 marzo 2008

Primo Maresciallo
                                              FICO Pasquale
                                                                                        Delegato Co.Ce.R. Esercito

Via xx settembre, 123/a
00187 Roma

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