Clan Ligato sgominato

Appena due giorni l’osservatorio sulla camorra Sig di Caserta aveva denunciato l’ennesimo affronto, in pieno centro nella città capoluogo, del boss di Pignataro Maggiore Pietro Ligato ad un giornalista, per l’esattezza il cronista Carlo Pascarella, che proprio per le denunce presentate contro il padrino e le intimidazioni da lui subite, è sotto vigilanza saltuaria della Squadra Mobile e dei carabinieri di Caserta insieme con i suoi colleghi Enzo Palmesano, Davide De Stavola e Salvatore Minieri. E’ con soddisfazione che l’associazione onlus Sig apprende che i carabinieri di Capua, con una brillante operazione di polizia giudiziaria, hanno arrestato il boss Ligato (figlio dell’ergastolano Raffaele, condannato per l’omicidio Imposimato) ed alcuni esponenti della sua famiglia. La Sig, che anche avuto modo in questi giorni di sollecitare l’intervento dei militari dell’Arma perché la situazione era diventata insostenibile visto il clima di intimidazione esistente nei confronti dei giornalisti impegnati sul territorio dell’Agro Caleno, ringraziano vivamente i carabinieri e gli investigatori della Dda di Napoli e della Procura di Santa Maria Capua Vetere, anche a nome di tutti i cronisti che in questi mesi sono stati oggetto delle minacce della cosca Ligato, che si ricorda è imparentata con lo spietato clan Lubrano-Nuvoletta, da tre decenni egemone nell’area. Un duro colpo è stato inferto alla camorra, è stata resa in qualche modo giustizia ai giornalisti che hanno denunciato i soprusi della camorra ‘targata’ Ligato e a tutti gli imprenditori e i commercianti che spesso hanno pagato le conseguenze delle azioni intimidatorie della stessa paranza mafiosa.

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