Oggi la troupe dell’ammiraglia Rai in città per intervistare Pasquale Vastano

Una storia tragica,  a lieto fine. La storia della famiglia Vastano che nel luglio del 1956 scelse la via dell’emigrazione. Non vi erano prospettive per il futuro, e quindi la speranza di assicurare ai figli un avvenire migliore. Una scelta radicale, quella fatta da Andrea Vastano- una moglie, due figli, una femminuccia di otto anni e Pasquale, un giovane 18enne. “Parto, vado in America, non ci vedremo più”- amava ripetere Pasquale ai cari amici e conoscenti. E il giorno della partenza arrivò. S’imbarcò con la famiglia sull’Andrea Doria la più grande e  veloce nave della flotta mercantile italiana ed era considerata anche la più sicura. Mai avrebbe immaginato di essere testimone di una grande tragedia. Il viaggio doveva durare nove giorni. La nave dotata di ogni comfort (bar, cinema, sale da ballo, sale da giochi e l’orchestrina che suonava i motivi all’epoca più in voga. La nave era attesa per il 26 luglio a New York. Il 25 luglio del 1956, in allontanamento dalla costa di Nantucket e diretta a New York, la Andrea Doria si scontrò con la nave svedese Stockholm della Swedish America Line, in quello che fu uno dei più famosi disastri marittimi della storia. Alle 23,22 la sala radio dell’Andrea Doria lancia un tragico S.O.S. Seguirono messaggi radio concitati. Le navi in vicinanza invertirono la rotta. Accorse la nave ILE DE FRANCE, Guardia Coste da Boston e da New York. Iniziò così la più grande operazione di salvataggio del dopoguerra. “La nostra nave (ndr. Andrea Doria)- racconta Pasquale- era stata investita dalla Stockolm-subendo danni irreparabili- La prua della nave norvegese, costruita in acciaio, per i mari norvegesi- demolì le cabine dal n. 424 al 432. S’inclinò paurosamente sul lato destro, imbarcando velocemente tonnellate d’acqua. Centocinquantaquattro, i morti. Mio padre, mia madre e mia sorella furono salvati dall’ILE DE FRANCE. Io mi gettai in mare, e fui salvato e recuperato dalla stessa nave investitrice che, pur danneggiata raggiunse il porto di New York, dove fortunatamente riuscimmo a ritrovarci e riunirci”. La commovente storia, raccontata nelle settimane scorse da Vittorio Ricciardi, sui siti ondine www.comunedipignataro.it e www.deanotizie.it  è stata ripresa e portata all’attenzione della Rai dal giornalista freelance di Caiazzo, Giuseppe Sangiovanni- presente domani  a Pignataro con  l’inviata della trasmissione Festa Italiana (condotta da Caterina Balivo), Giovanna Trapani per la registrazione del servizio in onda prossimamente su Rai Uno.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post