La questione Aquila è solo la punta dell’iceberg

Il Consigliere Comunale Franco Criscione, interviene dopo gli accadimenti di  questi giorni che hanno portato al sequestro dello stabilimento Aquila Prefabbricati per irregolarità di vario genere. Secondo il Criscione, la gestione amministrativa è oramai giunta ad un punto di non ritorno; ossia si è perso ogni riferimento del senso dello Stato: unico obiettivo sembra essere solo il profitto senza limite, con una speculazione edilizia interminabile. Ecco perché, come più volte richiesto attraverso i mezzi di informazione, il Consigliere di Maggioranza torna sulla necessità di una Commissione di accesso prefettizia, per fare luce sulla mala gestione amministrativa degli ultimi 7-8 anni: si parla, in particolare, del periodo immediatamente antecedente le approvazioni delle multi lottizzazioni (non computate nelle previsioni di crescita edilizia del PRG) ai giorni nostri (2001-2007). Il Criscione esprime solidarietà ai lavoratori dell’Aquila, locali e non, vittime predestinate di un sistema inefficiente e obsoleto. Vittima, secondo il Consigliere, sono anche le imprese che vengono ad investire sul nostro territorio, a cui qualcuno evidentemente ha concesso di realizzare senza il rispetto delle più elementari normative in vigore, promettendo paradisi dell’edilizia.  Un sistema che si sente protetto da poteri forti, primi investitori nelle nostre terre: nomi eccellenti che si ritengono intoccabili. Ma per fortuna esistono funzionari e investigatori imparziali e tenaci che sembrano aver aperto uno squarcio, aver scoperchiato quel pentolone che appariva a prova di bomba. Manca adesso l’intervento della Prefettura di Caserta, nella persona di S.E. il Prefetto Maria Elena Stasi, per fare piena luce su anni di omissioni, furbizie ai danni della legge e soprattutto ai danni di un territorio martoriato e sfregiato in modo irreparabile. Con una situazione gravissima nell’edilizia (si continua a costruire nella Fasce di Rispetto cimiteriale, autostradale, paesaggistico ed idrogeologico), e il continuo tentativo dei vertici, di condizionare la volontà dei commercianti locali e di chi si oppone a questa politica antidemocratica, forgiando continuamente incarichi professionali ad ex oppositori ed assunzioni clientelari a parenti strettissimi di chi ha osato mettere in discussione la volontà assolutistica di qualcuno. Altrimenti sarebbe inspiegabile lo strano fenomeno che continua a verificarsi a Vitulazio, laddove tutti gli oppositori sono stranamente svaniti nel nulla, o nella migliore delle ipotesi sono divenuti intimi amici, quando i Cittadini non possono contare nemmeno su una opposizione consiliare e manca persino la figura del Difensore Civico. Un fenomeno sul quale si chiede di indagare in modo definitivo.

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