L’A.N.DI.S. esprime forte preoccupazione per il perdurare delle manifestazioni studentesche

Da alcune settimane gli studenti di numerose città italiane ed in modo particolare di Roma protestano con rumorose e imponenti manifestazioni per evidenziare il loro forte disagio nei confronti di una “scuola” che non sempre riesce a “leggere” e a “soddisfare” i loro bisogni educativi e formativi ma che addirittura li ignora sulle grandi scelte che si stanno compiendo e che attengono anche al loro presente e al loro futuro.
Tali manifestazioni che si protraggono da settimane bloccano l’azione didattica ma anche quella amministrativa e gestionale delle scuole e l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici – A.N.DI.S. – ieri, 7 dicembre, ha ritenuto doveroso e opportuno emettere un COMUNICATO STAMPA che per la sua attualità e la sua “urgenza” si riporta fedelmente e integralmente
“L’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici esprime viva preoccupazione per il perdurare delle manifestazioni studentesche che, da alcune settimane, bloccano l’attività didattica in molti istituti di istruzione secondaria di secondo grado di diverse città italiane, in particolare di Roma.
L’ANDIS è vicina ai Dirigenti scolastici che, con grande senso di responsabilità e di equilibrio, hanno scelto di soprassedere all’intervento delle Forze dell’Ordine e continuano ad interloquire con gli studenti allo scopo di convincerli a cessare l’occupazione o l’autogestione della scuola.
Ma è pur vero che in diversi istituti le iniziative studentesche stanno comportando, oltre all’interruzione delle lezioni, anche intralcio o impedimento alle normali attività amministrative e gestionali. E’ noto che situazioni simili potrebbero comportare agli occupanti conseguenze sul piano penale e civile.
L’ANDIS auspica che il Ministro dell’Istruzione decida di ascoltare una rappresentanza degli studenti in agitazione. I temi e le motivazioni con cui da sempre essi portano avanti la protesta sono degni di attenzione: vedersi riconosciuto un ruolo nel dibattito pubblico sul futuro del Paese; rimettere al centro dell’agenda politica l’istruzione pubblica; intervenire sull’edilizia scolastica; dare un futuro ai giovani; non ricorrere più alla Dad, ecc.
Il Governo e la Politica non possono rimanere indifferenti di fronte a tali questioni. Un tentativo di dialogo e di apertura alle richieste di cittadinanza delle studentesse e degli studenti va esplorato, anche per evitare il perdurare di situazioni che possono divenire rischiose sotto l’aspetto sanitario.
Le Istituzioni hanno il dovere di ragionare con le nuove generazioni sui grandi temi della sostenibilità, dell’inclusione, del futuro e del protagonismo dei giovani.
Il Presidente nazionale Paolino Marotta”

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