Nasce al Cielo il N.H. Dott. Clemente Centore, colonna dell’Ente Comune di Maddaloni

Ieri, 20 agosto 2021, la città di Maddaloni si è rattristita per l’ennesima volta nelle prime ore del pomeriggio alla luttuosa notizia della nascita al Cielo di un Signore, di un N.H., il Dott. Clemente Centore, per decenni funzionario e colonna portante dei servizi anagrafici e non solo del Comune di Maddaloni.
Già da un po’ di settimane era noto il suo ricovero ma le condizioni ultimamente facevano ben sperare fino alla triste notizia giunta ieri dalla Villa Ortensia di Capua dov’era ricoverato. E presso la stessa subito amici di una vita di sono stretti intorno ai figli Giovanni Matteo e Antonio Rosario portando loro parole di conforto. Date le norme anti-assembramento è stata dati a pochi la possibilità del saluto alla salma, salvo organizzarsi per poter prendere questo pomeriggio, 21 agosto 2021, alle ore 17 ai funerali che si terranno presso la chiesa di San Francesco d’Assisi di Maddaloni.
Il figlio Giovanni Matteo, nota personalità di spicco della società civile e politica maddalonese, ha così annunciato la dipartita del padre: “Il mio papà ha raggiunto in Cielo la Sua adorata sposa, mia mamma. A noi figli resta un patrimonio inestimabile di valori di cui sarà complesso essere all’altezza e l’esempio di una vita interamente dedicata alla sfera dei doveri e degli affetti”.
Propongo un breve profilo biografico del Dott. Clemente Centore.
Clemente Centore (Maddaloni, 1° maggio 1938 – Capua, 20 agosto 2021), nasce da Antonio, Vicecomandante del Corpo di Polizia Municipale (nato l’8 giugno 1908 da Clemente e Margherita Di Lorenzo) e da Rosa Vacchio, originaria di Durazzano – BN (19 marzo del 1909), quarto di sei figli (due morti in fase neonatale): Margherita, Pasquale, Vincenza, Nicola, Aurora.
Clemente cresce nell’abitazione di famiglia in via Montano, all’interno del Palazzo Borgia e lì risiede quando il 13 giugno del 1946, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, riceve il sacramento della Prima Comunione .
Il suo percorso scolastico inizia nell’immediato dopoguerra. Frequenta la scuola elementare al circolo didattico “Luigi Settembrini”, dove è compagno di classe del Maestro Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, e la scuola media inferiore al Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno”.
Per gli studi superiori, si trasferisce a Caserta, insieme a tanti altri maddalonesi, tra cui Bruno d’Onofrio, divenuto poi docente di matematica e fratello di Antonio, storico dirigente politico del Partito Socialista.
Conseguito il diploma, sceglie la Facoltà di Economia e Commercio e si immatricola presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, dove si laurea, qualche anno dopo, discutendo una tesi in Diritto Civile sul tema “Il procedimento per l’adozione speciale”, relatore il Prof. Carlo Leone, fratello di Giovanni, Presidente della Repubblica.
Nel 1964, partecipa al concorso per viceragioniere capo ed entra nell’organico del Comune di Maddaloni, assumendo la guida dell’Ufficio Tributi. Nel 1970, per circa un anno, è segretario generale dell’Ente Comunale Assistenza. Rientra poi al Comune, dove assume la responsabilità della Ripartizione dei Servizi Demografici e Sociali.
Vive le varie fasi politiche dell’Amministrazione comunale, dalla lunga stagione a guida democristiana, con i Sindaci Cardillo, Caliendo, Lurini, Di Cerbo, d’Angelo a quella dell’elezione diretta dei Capi dell’Esecutivo con i Sindaci Pascarella e Lombardi.
Molto proficua è, nel tempo, la collaborazione con dirigenti come il Ragioniere Del Monaco, Plinio Salanti ed il Segretario Calogero Rumeo, solo per citare alcune figure. Egli rappresenta il trait d’union tra varie generazioni di dipendenti comunali, quella dei Barbato, Desiato, Pascale, quella dei Mirotto, Murante, Spagnuolo e quella dei Cembrola, De Angelis, Lettieri, Perrone .
La formazione familiare e culturale è fonte di ispirazione nell’esercizio della sua funzione pubblica, che si connota per il grande rigore morale e per lo spirito di abnegazione, per lo studio e l’aggiornamento costante dell’evoluzione normativa, per il massimo rispetto verso i ruoli all’interno dell’Amministrazione, e per una significativa autonomia di pensiero. La dimensione umana è centrale nel rapporto con i colleghi,
Egli vive la sua posizione con la sensibilità del capofamiglia, pronto a guidare, indirizzare e correggere i lavoratori affidati al suo ufficio. Il servizio al cittadino è la missione, da assolvere con serietà, senso del dovere e disponibilità. Un esempio, che ama ricordare, è rappresentato dalla gestione delle prime pratiche di immigrazione, con l’arrivo a Maddaloni di molti ragazzi giunti da vari Paesi del mondo, in particolare dell’Africa, alla ricerca di un lavoro e con una conoscenza precaria della lingua italiana. A riguardo, i suoi studi dell’inglese e del francese lo aiutano a farsi comprendere e a rafforzare lo spirito di accoglienza.
Conclude, dopo 39 anni di servizio, il suo percorso professionale il 31 maggio 2003, giorno in cui i collaboratori, in segno di riconoscenza e di stima, gli consegneranno una targa che recita: “Al Dottore Clemente Centore, la riconoscenza che intendiamo oggi è ben poca cosa a confronto di ciò che avete fatto per noi. Con immensa gratitudine, i collaboratori dei Servizi Demografici”.
La sua sfera privata è vissuta con riservatezza e premura. L’incontro più importante della sua vita è quello con Rita Pascarella. Lei è una giovane studentessa universitaria, di poco più giovane. I due si conoscono a casa della cugina di Lui Sofia Sagnelli, compagna di studi classici della sorella di Rita, Maddalena. È l’anno 1958. Dopo dieci anni, il 10 agosto 1968, convolano a nozze, nella chiesa di San Gioacchino, a Napoli. Dall’unione coniugale, nasceranno due figli: Antonio Rosario, ricercatore universitario ed oggi Docente di Geografia politica ed economica e Giovanni Matteo, Avvocato e dirigente politico. In breve tempo, diventa punto di riferimento per l’intera famiglia della consorte.
Di particolare intensità è il rapporto con il suocero Matteo, figura austera e di elevata caratura morale. Come di stima e di sincero affetto è il rapporto con i cognati Antonio, trasferitosi appena maggiorenne in Sud Africa, e Michele. Molto profondo è il legame con le due sorelle maggiori della moglie, Maddalena, docente di Lettere classiche e Carolina, che dopo la perdita della madre Luisa Ferrante, assumerà la conduzione domestica. Entrambe nubili, dedicheranno parte importante delle proprie esistenze alla crescita dei nipoti Antonio e Giovanni Matteo, esercitando una presenza ed un ruolo particolarmente preziosi dopo l’improvvisa e prematura ascesa al Cielo della sorella. Con spirito cristiano e di reciproco conforto morale, saranno assistite dal cognato Clemente fino al distacco dalla vita terrena.
In queste ore sono numerosissime le attestazioni di stima dell’uomo, del funzionario e del padre di famiglia e amico che riempiono intere pagine di post sui social. Tra i tanti se ne riportano due, quello del collega Antonio Perrone e quello del politico Salvatore Mataluna (tutte le espressioni politiche e dei movimenti rimarcano la serietà professionale e l’efficienza gestionale delle sue gestioni amministrative).
Antonio Perrone ha scritto: “Per me che ho avuto l’onore ed il piacere di trascorrere tanto tempo con lui, ti dirò che i complimenti se li merita tutti e anche più. Da lui ho appreso tanto nel lavoro, ma quello che maggiormente mi ha trasmesso sono proprio il valore dei sentimenti e l’amore verso la famiglia che sono stati sempre la sua ragione di vita. A lui serve poco per essere felice. Basta l’amore e l’affetto che gli concedete voi figli. Auguri affettuosi e sinceri!”. Segue il ricordo del Dott. Salvatore Mataluna: “Dottore Centore come io lo chiamavo ogni volta che lo incontravo oppure al Comune quando avevo bisogno di un suo intervento.
Una persona di altri tempi.
Dolce, disponibile e professionalmente preparato.
Non l’ho mai visto alzare la voce ma sempre pronto a risolvere problemi mettendosi dalla parte dei cittadini e dei più deboli”.
Sempre in tema social mi piace riproporre il post di Giovanni Matteo Centore del 1° maggio 2018 in occasione degli 80 anni del Dott. Clemente:
“Il legame tra un figlio ed il proprio papà può assumere un livello di profondità ed una dimensione di imprescindibilità tali da rendere l’uso delle parole inadeguato ad un racconto compiuto.
Con tale consapevolezza, vivrò questo giorno speciale, nel quale la persona più importante della mia vita taglia il significativo traguardo degli 80 anni.
La totalità dei quali dedicata alla sfera dei doveri ed a quella affettiva, assecondando una concezione che ha sempre anteposto gli altri alla sua persona.
Una dedizione assoluta, frutto di generosità infinita. Quella che idealmente continua a rivolgere al Cielo, alla sua adorata sposa, mia mamma. E la stessa che esercita ancora oggi ed oltre le attuali possibilità fisiche verso noi figli.
Questo pensiero varca ampiamente i confini fissati dalla sua radicata discrezione, ma l’occasione imponeva un’eccezione.
Un augurio al mio papà!”.
Anche io personalmente ho avuto modo di apprezzare la serietà, bontà e galanteria del Dott. Clemente quand’ero ospite in casa per visita ai figli. Un signore d’altri tempi che lascia in eredità valori e insegnamenti, brillantemente acquisiti e riscontrabili nei due figli ai quali con affetto fraterno rivolgo il mio personale e famigliare cordoglio e quello della redazione giornalistica.

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