Disposizioni del Vescovo Cirulli alle Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo per le celebrazioni pasquali per la pandemia da Covid-19

Il Vescovo Giacomo Cirulli, Pastore delle diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo con un proprio documento episcopale, a motivo del perdurare della pandemia da Covid-19, ha fornito al clero indicazioni sulle prossime celebrazioni pasquali. E’ la prima Santa Pasqua di Mons. Cirulli alla guida anche della diocesi di Alife-Caiazzo in quanto Papa Francesco il 26 febbraio u.s. lo ha nominato Pastore della predetta diocesi unendo “in persona Episcopi” le due diocesi di Terra di Lavoro. La diocesi di Alife-Caiazzo era vacante dal 30 aprile 2019 con le dimissioni di Mons. Valentino Di Cerbo alle quali fece seguito la nomina ad Amministratore Apostolico di Mons. Orazio Piazza, Vescovo della non contigua diocesi di Sessa Aurunca.
Il processo di accorpamento da parte delle diocesi da parte della Santa Sede è iniziato nel febbraio del 2019 con l’unione “in persona Episcopi” delle diocesi di Palestrina e Tivoli e alla quale hanno fatto seguito quelle di Nuoro e Lanusei, Fabriano-Matelica e Camerino-San Severino Marche, Modena-Nonantola e Carpi, Cuneo e Fossano e ben altre 11 sono rette da Amministratori Apostolici tra le quali le quelle campane di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti e Ischia. La diocesi di Alife-Caiazzo dopo due anni di Amministrazione Apostolica ha visto ridefinito il suo percorso futuro nell’ottica del nuovo assetto geografico riservato alle diocesi italiane meno popolose. Papa Francesco in più di una circostanza ha evidenziato la necessità di unire più territori e potenziarne i servizi, rafforzare la struttura del clero e uniformare la pastorale destinandola a comunità più estese dal punto di vista demografico.
Mons. Cirulli nel primo documento congiunto per le due Diocesi ha scritto che in ottemperanza alle diposizioni della Santa Sede (Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti) e dei Vescovi italiani, emanate il 23 febbraio 2021, restano sospesi i cortei della Domenica delle Palme e le processioni del Venerdì Santo e nella messa “in coena Domini” (Giovedì Santo) sarà omesso il rito della lavanda dei piedi e ci saranno limitazioni anche per il lucernaio della Veglia Pasquale che vedeva i fedeli sul sagrato delle chiese per l’inizio della solenne Concelebrazione e che questa volta coinvolgerà solo il celebrante. Nel Documento Episcopale Mons. Cirulli ricorda che “In questo periodo di massima restrizione sono vietate anche le benedizioni pasquali e le visite alle famiglie; le visite agli ammalati da parte dei ministri straordinari della comunione; le processioni di immagini sacre e la loro traslazione anche solo all’ingresso o sul sagrato delle chiese”. La Messa Crismale del Giovedì Santo “sarà celebrata nella Cattedrale di Teano mercoledì 30 marzo, alle ore 18,00. Nella cattedrale di Alife giovedì 1° aprile, alle ore 10,00. Alla Messa Crismale possono partecipare tutti i sacerdoti provenienti da tutti i comuni delle rispettive diocesi, muniti di autocertificazione” e in tale giornata “le chiese dovranno chiudere trenta minuti prima del coprifuoco”. Nel Documento il Presule evidenzia altresì che “La celebrazione della Veglia Pasquale abbia inizio in orario opportuno e, considerando l’ora del coprifuoco, si concluda entro le ore 21.30” ed “Eventuali battesimi vengano rinviati ad una celebrazione apposita in altro giorno, per evitare assembramenti” e invita i sacerdoti della diocesi sidicina-calena e quelli della diocesi alifana-caiatina a socializzare ai fedeli le diposizioni episcopali con le modalità che riterranno più opportune.

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