Un Festival di Sanremo un po’ diverso

Il Festival della canzone italiana è notoriamente un evento che allieta o che comunque attira l’attenzione dei più durante i primi giorni di marzo. In passato era anche segno di quella leggerezza tipica della primavera, ormai prossima, che si iniziava a respirare a pieni polmoni. Le scenografie erano maestose così come lo erano le presenze, sul palco, dei cantanti e degli ospiti illustri, non solo per gli abiti talvolta ricercatissimi ed estrosi ma per l’imponenza e la visibile felicità che traspariva dai volti e dalle canzoni dei protagonisti indiscussi del festival della canzone. Quest’ultima edizione che non ha riscosso il placet di tutti, non è certo l’esempio della gioia e non bastano le performance degli eccellenti showomen Fiorello e Amadeus a rendere meno arduo e gravoso questo periodo storico che sicuramente è il più brutto e tetro degli ultimi anni. Alcuni testi delle canzoni e le note che li accompagnano risentono di quell’incertezza e di quel tono mesto che ha ormai invaso la società attuale, così come non è certo imponente, come dovrebbe essere, la scenografia del teatro Ariston. Allo spettatore giunge una sensazione di precarietà e una tristezza profonda nel vedere la sala completamente vuota, spogliata di quei personaggi noti e meno noti, anch’essi simbolo dell’evento sanremese: manca quella luce reale che ha sempre fatto brillare il Festival di Sanremo, talvolta osannato e talvolta denigrato. Definire il Festival 2021 brutto? Certamente no, oserei definirlo spento e scollato, intimorito da un contesto carico di eventi invadenti e difficili da sopportare, accidentalmente collocato in una realtà che forse “incolla” di più ai telegiornali nazionali e alle dirette regionali, perché si ha un impellente bisogno di sperare che giunga, quanto prima, quell’attesa notizia che annuncerebbe la fine definitiva della pandemia mondiale. Questo malcapitato evento canoro, verrà ricordato come il Festival al tempo del Covid-19, avvolto da una visibile tristezza nel cuore di tutti e, nonostante le performance abbiano strappato attimi di serenità, non ha mai fatto staccare la spina da una realtà sempre più insostenibile.

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