Coronavirus contro l’ansia: 0 a 10

Premessa la serietà, la problematicità e la doverosa attenzione verso questo virus, non bisogna trascurare uno degli effetti che il suddetto Covid-19 ha sortito e cioè la indiscutibile paura e ansia che abita, oramai da molti mesi, in ogni essere umano.
Penso non sia eccessivo affermare che molti cittadini abbiano sviluppato nel loro inconscio una sorta di ipocondria, ossia la tendenza a eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute e percependo ogni minimo sintomo come un segnale inequivocabile di infezione da nuovo Coronavirus.
Questa situazione di ipocondria nasce anche per le eccessive inarrestabili informazioni che quotidianamente ci riservano le trasmissioni televisive o i social network che sono solo dei portatori di notizie negative e allarmanti, sufficienti a creare panico e allarmismo. Ci sarebbe bisogno di selezionare le fonti da cui apprendere le notizie, limitandoci ai Tg o a siti ufficiali, tralasciando ogni altra notizia della grande macchina televisiva.
Questo primo aspetto, per quanto grave e destabilizzante è in ogni caso il meno deleterio, sempre che si possa realmente fare una classifica.
C’è un aspetto ancor più riluttante – oltre ad essere quanto di più infimo e riprovevole – ed è un qualcosa che nasce come reazione immediata quando si viene a sapere chi si nasconde dietro quel famoso “untore”; untore che fino a qualche giorno fa era un nostro amico o ancor peggio un nostro parente. È in quel momento che scatta quel sentimento di odio nei suoi confronti. È in quel momento che l’untore viene trasformato in colpevole per aver commesso il grave delitto di averli contagiati e come punizione, da giudici esperti, siamo pronti ad isolarli e ad emarginarli con una facilità da rabbrividire.
Ciò è davvero molto triste, soprattutto quando l’untore è un bambino.
Non si riflette sulle conseguenze anche psicologiche che tali affermazioni abbiano su un minore. Siamo superficiali e ignoranti. Solo l’ignoranza può giustificare tale aberrazione.
I minori sono sensibili e dovrebbero essere sempre tutelati e protetti da tutto questo ed estraniati quanto più possibile dalle ansie dei genitori e dalle notizie allarmanti di ogni programma televisivo.

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