Mauritius: arrestato il capitano della nave giapponese

Sunil Kumar Nandeshwar, capitano della nave incagliatasi sulla barriera corallina dell’isola tropicale di Mauritius, è stato arrestato dalla polizia locale di Port Louis con l’accusa di “aver messo in pericolo la sicurezza della navigazione”.
Tutto ha inizio lo scorso 25 luglio, quando, la nave Wakasio di proprietà giapponese ma battente bandiera panamense si arena ad appena un miglio dalla costa, senza rispettare la distanza di almeno 10 miglia e riversando diverse tonnellate di carburante nelle acque cristalline della laguna di Mahébourg. Il governo locale conscio di non disporre di risorse sufficienti a fronteggiare lo stato di emergenza ambientale lancia un appello alla Francia, che prontamente risponde inviando uomini e mezzi. Nel frattempo, il popolo mauritano si adopera per arginare la fuoriuscita di combustile dalla nave costruendo barriere in tessuto, foglie di canna da zucchero e bottiglie di plastica. L’intera popolazione dona anche i propri capelli, per la loro capacità di assorbire sostanze oleose fino a 3/6 volte il loro peso. Tutto questo per guadagnare tempo e contenere la marea nera che minaccia l’ecosistema di questo angolo di paradiso.
Il 18 agosto, però, la nave si è spezzata in due, facendo fuoriuscire la restante parte di petrolio e provocando danni all’ecosistema che potrebbero durare per decenni o, addirittura, essere irreversibili. Ad essere minacciate sono: la barriera corallina, la riproduzione di tartarughe e altri animali, paludi costiere protette dalla Convenzione di Ramsar e le mangrovie dove vivono alcune tipologie di rettili e uccelli tipici e rari.
Le indagini in corso mirano a chiarire il perché della presenza della nave a ridosso della costa e il mancato SOS da parte dell’equipaggio; oltre alle mancate risposte di quest’ultimo ai numerosi tentativi della guardia costiera di mettersi in contatto. E proprio per far luce su ciò, che è stato disposto il fermo anche del secondo della nave cargo progettata per trasportare beni non confezionati come il carbone o il grano, ma che di fatto trasportava circa duecento tonnellate di gasolio e oltre tremila tonnellate di olio combustile pesante. Il portavoce della polizia Shiva Coothen fa sapere che saranno interrogati tutti i membri dell’equipaggio. Secondo i media locali sembrerebbe che l’equipaggio non si sia accorto che il cargo si fosse incagliato perché impegnato nell’organizzazione di una festa di compleanno a bordo, circostanza che sarà l’inchiesta in corso ad accertare.

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