Recensione del libro: ”Il tocco impalpabile del rosso Tiziano” di Pasqualina Di Blasio

Dopo avere letto con immenso piacere il romanzo della vita dell’autrice, Pasqualina Di Blasio, edito dalla casa editrice Pasquale Gnasso Editore, in primis sono rimasto favorevolmente dalla ricchezza del linguaggio usato con maestria e trasporto, tanto da farmi partecipe quasi diretto degli avvenimenti narrati. In verità non mi è stato oltremodo difficile, questo per diversi motivi, però, quelli che mi vengono subito in mente sono facilmente comprensibili, pur essendo io un uomo mentre l’autrice è una donna. Essi sono, tra gli altri, il fatto che condividiamo la stessa origine territoriale, campani entrambi, emigrati a Milano, ed ambedue insegnanti. La vita di Pasqualina è un susseguirsi di avvenimenti che incalzano il lettore a seguire con l’immaginazione il suo percorso umano, sentimentale e professionale. Tutto è raccontato con semplicità, senza ostentazione, ma con un lessico ricco, a volte traboccante di similitudini, modi di dire immediati tratti dal dialetto della sua zona, inframmezzate da citazioni colte, frutto dei suoi studi classici. In molte pagine la prosa sfocia fluidamente in un linguaggio altamente poetico. Tutti i personaggi che l’autrice ci pone davanti ai nostri occhi sono degni di una poetessa più che di una scrittrice in prosa. La lettura scivola via con studiata lentezza, ella vuole farci assaporare, toccare quasi con mano tutti i più nobili sentimenti del suo animo sensibile e altruista. Nel libro essi trovano la sublimazione per quei valori della civiltà contadina e paesana dei borghi meridionali a pochi anni di distanza dalla fine della seconda guerra mondiale. Apprendiamo dalla sua penna qual è stato il suo percorso umano e psicologico, prima come figlia ultima di una numerosa famiglia, con tanti fratelli e sorelle, poi come alunna e scolara diligente, vogliosa di apprendere tutto ciò che l’ambiente scolastico del tempo le poteva offrire. Successivamente come studentessa modello delle scuole medie e infine alle superiori. Fin qui la sua vita si è svolta nel suo paese natale, Montesarchio, in provincia di Benevento. Di seguito dopo il diploma, l’autrice si trasferisce a Milano, dove frequenta l’università e si laurea con il massimo dei voti. Di tutte le figure familiari che la narratrice ci presenta, a me è rimasta nel cuore e nella mente quella della madre vero fulcro e cuore pulsante della famiglia. In alcune scene raccontate la lingua arriva ad altezze poetiche che possono essere considerate come dei vere chicche poetiche. Sarebbe possibile espungerli dalla narrazione e considerarli veri e propri componimenti poetici. A Milano Pasqualina incontra durante i suoi studi universitari il suo grande amore, Gigi. Un uomo dolce e sensibile, tanto quanto lei, se non di più. Purtuttavia Gigi è dotato di un carattere forte e risoluto, sul quale lei potrà sempre contare per tutta la durata della loro vicenda umana. E’ un sentimento che prende corpo e sostanza pian piano, con delicatezza e amore autentico Gigi fa Innamorare la giovane donna di un amore appassionato, culminante con un matrimonio a suggellare l’amore di due anime unite davvero una nell’altra. Durante la lettura del romanzo gli episodi salienti della vita della protagonista si susseguono senza sosta, senza mai annoiare il lettore, richiamandolo alla continua riflessione e analisi su ciò che viene leggendo. Per quanto mi riguarda mi sono trovato a chiedermi spesso quali erano i punti di contatto e di differenza tra la vita dell’autrice e la mia. Fermo restando, ovviamente, la differenza di sesso, intendo semplicemente dire dal punto di vista psicologico. MI sono spesso ritrovato a chiedermi: è successo anche a me un episodio simile tra me e i miei fratelli, i miei genitori, con mia madre in particolare, i miei amici, i miei amori giovanili, oppure erano diversi? Ecco, posso dire che leggendo il libro anch’io ho ripercorso all’indietro una buona parte della mia vita, riconoscendomi in molti punti di contatto con la storia della scrittrice. Ringrazio per questa opportunità che mi ha fornito l’autrice leggendo il suo libro. Non mi dilungo oltre nella disamina del romanzo, non vorrei svelare troppo, togliendo al lettore, che spero sia invogliato alla lettura da queste mie poche riflessioni, il piacere della sorpresa sfogliando le pagine di questa bella, commovente ed edificante storia. Dalla lettura del romanzo traspare con nitidezza il carattere e la personalità di una grande donna, figlia, moglie, madre e amica di encomiabile valore. Aspettiamo Pasqualina ad un suo prossimo romanzo, sicuri di leggere una storia avvincente a di acclarato valore letterario. Il libro è adatto per tutte le età e per tutti i tipi di lettori, ovviamente, per chi come me è coetaneo della scrittrice, potrebbe apprezzare meglio la narrazione di un’Italia rurale e contadina, nella prima parte del romanzo, ma industriale, commerciale e culturale nella seconda parte, dove si staglia prepotente il quadro di una città accogliente e multiculturale di una grande Milano. Città che per tanti di noi è stata il salvacondotto per una vita piena e libera da condizionamenti tipica della società meridionale degli anni sessanta e settanta. Naturalmente, il romanzo continua nella narrazione fino ai giorni nostri, con sviluppi inaspettati e tanta attenzione a questi nostri travagliati tempi con tematiche argute e oltremodo attuali. Mi sento di consigliare vivamente la lettura di questo interessante romanzo.

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