“Bianca Greta e gli otto nani”, la fiaba moderna che può educare e far sognare i bambini di oggi

Marzano Appio – L’originale fiaba scritta da Nicolina Moretta “Bianca Greta e gli otto nani” della Bertone Editore è la rivisitazione dell’antico e noto racconto che tratta della dolce Biancaneve e dei sette nanetti. Leggendo però “Bianca Greta e gli otto nani” si scoprono contenuti completamente diversi e originali, ispirati al mondo contemporaneo, senza escludere dal contesto del racconto l’uso del computer e del cellulare. Una rivisitazione molto originale, un po’ come il percorso di vita della sua autrice. Nicolina Moretta, nata a Caserta, ha trascorso anni della sua vita a Tora e Piccilli, a Colle Sannita (Bn) e a Casagiove, per poi stabilirsi, dopo il matrimonio, a Campagnola piccola ma singolare realtà del comune di Marzano Appio. Madre di due figli adulti, ha avuto un’esperienza giornalistica all’ “Avanti!” di Napoli, che ha poi lasciato per dedicarsi a tempo pieno all’insegnamento nella scuola primaria a Marzano Appio. A sessant’anni è diventata giornalista pubblicista e ha pubblicato, con successo, il suo primo libro: “Nonno Mimì dai, racconta! Chiese il nipotino al nonno e il nonno incominciò…”. A distanza di un anno dal primo libro, ha pubblicato poi “Bianca Greta e gli otto nani”, una fiaba moderna ispirata alla ragazzina svedese Greta Thumberg, che ha destato nei giovani di centinaia di Paesi una coscienza ambientalista, portandoli ad una protesta di piazza. Il libro è incentrato su due tematiche profondamente significative e attuali: la prima riguarda la salvaguardia del pianeta, l’altra invece affronta il grave fenomeno del femminicidio. L’autrice, molto sensibile alle vicende sociali, dedica il suo ultimo libro: “Ad Antonella e Rosanna Laurenza. Il ricordo, per non pagare più il prezzo dell’emancipazione femminile”, le due giovani sorelle di Vairano Scalo vittime appunto del femminicidio. La Moretta spiega: “Noi donne abbiamo raggiunto posti apicali a tutti i livelli, nel sociale come nel settore politico, nelle scienze, nella medicina come nella magistratura. Siamo diventate rappresentative di noi stesse, in prima persona. Non siamo più la moglie di… la figlia di… la sorella di… Non ci chiedono più per collocarci socialmente: “Tuo marito che lavoro fa?”. Oggi ci affermiamo in prima persona! Ma se stiamo avendo quel successo che ci è stato negato nei secoli, stiamo anche pagando un prezzo altissimo della nostra emancipazione. Un prezzo in termini di sangue. La necessità, quindi, di educare le nuove generazione al rispetto e all’uguaglianza di genere. Le menti dei bambini sono plastiche e bisogna educarli sin da piccoli alla cortesia e alla gentilezza. Questo è il grande messaggio che passa nella fiaba di ‘Bianca Greta e gli otto nani”, Il rispetto tra i generi.

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