Cosa permette di restare insieme …e continuare ad essere coppia?

L’essere umano è profondamente abituato a corteggiare l’irrazionale per la semplice sopravvivenza: troppo raziocinio lo rende prigioniero del conformismo. Riflettendo su cosa tiene legata una coppia, mi sopraggiunge alla mente una frase di Charles Bukowski: “L’amore è una forma di pregiudizio. Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri”. La casualità è un tratto importante del potersi innamorare, dopo aver stabilita una prima connessione positiva con una persona che ci piace, molto probabilmente nasce un’attrazione fisica e mentale. Quando inizia una relazione sentimentale fuoriescono, sotto un controllo abbastanza labile emotivamente, dinamiche, desideri e aspettative, tanto di quel materiale che a consapevolizzarlo ci si metterebbe una vita, purtroppo, quando le relazioni falliscono, non è un caso che si cerchi di analizzarsi attraverso la psicoterapia. Ci si infatua e, senza che nessuno ci avverta, una telefonata, una mail, un semplice whatsapp, ci si innamora e si diventa indifferenti verso altre possibili relazioni: vogliamo quella persona e nessun’altra. Se la relazione è sana e paritaria e l’affetto è reciproco, siamo di fronte a quanto di più bello la vita possa regalare: l’essere in due. Si cerca l’amore perché è l’unica cosa in grado di contrastare quello con cui tutti siamo destinati a rapportarci nell’arco della nostra vita: la solitudine. Non importa chi siamo, quanti soldi abbiamo, da dove proveniamo, la solitudine ci caratterizza per il semplice fatto che la nostra testa non ha e non avrà altri abitanti che noi stessi ed essa ci è nemica solo se non riusciamo a dialogare con l’intensità a lei dovuta. Essere in due rallenta il tempo, se il fardello da portare è il doppio, le energie si moltiplicano, la coppia in sé ha capacità e potenzialità che vanno oltre quelle dei due singoli individui, anche se, di contro, quando non funziona, può deteriorare l’individuo molto più di quanto tutto l’ambiente esterno possa fare. Talvolta l’amore si affievolisce e si può interrompere una relazione o continuarla per il senso di sicurezza che comunque da essa deriva. Una coppia, anche se non funziona, dà garanzie rispetto alla paura di rimanere soli o al perdere una serie di vantaggi psicologici e materiali che lo stare insieme comporta. Si sceglie una vita triste per non rischiare di perdere quel che comunque si ha. Non direi che sia una scelta codarda, ma di sopravvivenza, anche se il suo contrario, separarsi, è una scelta molto più coraggiosa. La separazione coniugale non è mai involutiva, inizialmente può sembrare una vera catastrofe interiore, il tempo aiuta a rendere consapevoli, e di quanto sia stato funzionale per il benessere di quella coppia che prima viveva nella tristezza e immersa nella solitudine.

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