Mario, Vincenzo, Emanuele, Francesco, Giuseppe: accoltellati, bastonati investiti, uccisi. Chi difende i difensori?

Da Colico, Terno d’Isola e Montegranaro, passando per Prati e Tor Bella Monaca a Roma per finire e Cagnano Varano. Cosa hanno in comune queste località? Il sangue dei Servitori dello stato
(sostenitori.info) Foggia. Anche Pasquale Casertano ha commentato i fatti di Roma, dove poche ore fa è stato aggredito e ucciso il Carabiniere Mario Rega Cerciello.
Pasquale Casertano, ricordiamo, è il carabiniere 26enne originario di Caserta ferito a un braccio e a un fianco dal pregiudicato Giuseppe Papantuono, l’assassino del maresciallo maggiore e vicecomandante della stazione di Cagnano Varano, Vincenzo Di Gennaro.
Il Maresciallo, raccontarono le cronache di allora, si sarebbe dovuto sposare poco dopo.
Pasquale Casertano e Vincenzo di Gennaro, il primo ferito ed il secondo ucciso a Cagnano Varano, nel foggiano
“In questo momento il mio pensiero va al Brigadiere ed alla sua famiglia. Quando ho appreso la notizia, ho rivissuto i tragici momenti che mi hanno visto coinvolto lo scorso 13 aprile a Cagnano Varano, in provincia di Foggia. Sono molto triste e amareggiato per quanto accaduto e vorrei esprimere la mia profonda vicinanza alla famiglia del collega, che sta vivendo momenti di enorme dolore”.
La mente non può non andare ai recenti fatti di cronaca che in altre due occasioni hanno visto cadere due fedeli servitori dello Stato. Parliamo di Emanuele Reali, Vicebrigadiere travolto da un treno mentre inseguiva un ladro a Caserta ed Emanuele Anzini, il carabiniere 41enne ucciso a Terno d’Isola, nella Bergamasca, travolto da un ubriaco che tentava di fuggire ad un controllo. I suoi funerali sono stati celebrati nel giorno del suo compleanno.
Un poliziotto e un carabiniere feriti a coltellate lo scorso fine Giugno
Il poliziotto Yuri Sannino accoltellato a Tor Bella Monaca e il Carabiniere Mario Iadonato accoltellato il giorno successivo a Montegranaro
Solo per fortuna non abbiamo dovuto celebrare altri due “eroi” di recente: Yuri Sannino, anni agente del V nucleo volanti, accoltellato al torace con una lama di 15 centimetri, durante un intervento in via dei Cochi, nel quartiere popolare romano di Tor Bella Monaca lo scorso 28 Giugno. E’ salvo grazie ai suoi colleghi (la ricostruzione QUI)
Solo pochi giorni fa è uscito dall’ospedale Mario Iadonato, accoltellato alla schiena il giorno successivo (29 Giugno) a Montegranaro, nel fermano, da un marocchino di 46 anni.
Francesco ed Emanuele, due padri di famiglia morti inseguendo ladri
Il poliziotto Francesco Pischedda e il Carabiniere Emanuele Reali
La mente va anche al poliziotto Francesco “Pischi” Pischedda, sardo d’origine e in servizio alla Polizia Stradale di colico morto la sera del 2 febbraio 2017, caduto da un cavalcavia mentre tentava di seguire ed arrestare un ladro in fuga, proprio come il collega Emanuele Reali.
Emanuele Reali aveva una moglie e due bimbe bellissime, mente Francesco Pischedda, 28 anni, quando è morto era appena diventato papà. La sua bimba non avrà giustizia alcuna: per la sua morte non è stato condannato nessuno.
Giuseppe Iacovone e Antonio Santarelli
Un pensiero commosso va anche al povero Giuseppe Iacovone, troppo spesso dimenticato, morto in servizio nel 2012 ad Isernia, ad appena 28 anni, mentre inseguiva un suv ed Antonio Santarelli, 43 anni, ucciso a bastonate l’anno prima da un gruppo di giovani ad un posto di controllo dopo un rave party nella zona di Pitigliano (Grosseto). Antonio Santarelli morì dopo un mese di agonia, mentre il collega Davide Marino, 35 anni, perse un occhio.
E ancora: Silvio Mirarchi ed Antonio Taibi, entrambi Carabinieri, entrambi uccisi nel 2016 il primo a Gennaio, a Carrara, per vendetta ed il secondo a Marsala (Trapani) a Giugno, con un colpo di fucile durante un sopralluogo presso una struttura nella quale era stata scoperta una coltivazione di cannabis.
Antonio Taibi e Silvio Mirarchi
Niccolò Savarino, Daniele Macciantelli, Marco Pittoni
Niccolò Savarino, travolto e ucciso il 12 gennaio 2012 da un’auto alla cui guida si trovava un minorenne nomade. Niccolò, in servizio alla Polizia Locale di Milano, aveva tentati di fermare il suv con a bordo due nomadi. L’autista reagì, strascinando e straziando il corpo dell’agente per decine e decine di metri.
Daniele Macciantelli, 36enne e spezzino d’origine, in servizio al Reparto Prevenzione Crimine di Genova, ucciso durante un intervento il 25 Settembre 2008 con una coltellata al cuore. Il suo assassino fu assolto poichè incapace di intendere e di volere. Sono molti i colleghi e gli amici che tengono vivo il suo ricordo.
Marco Pittoni, ufficiale dei Carabinieri, classe 1975, originario Sondrio. Si arruola di leva nel 1997, poi vince un successivo concorso e, dopo aver seguito la Scuola Ufficiali Carabinieri. Nel 2007 si sposta a Pagani, assumendo il comando della Tenenza dei Carabinieri. Viene ucciso a colpi di pistola da due malviventi durante una rapina ad un ufficio postale a Torre Annunziata il 6 giugno 2008.
Marco Pittoni, Niccolò Savarino e Daniele macciantelli
La domanda è sempre la stessa: chi difende i difensori?
Quando si tratta di malasorte, e quando invece di inadempienze? Cosa fanno ed hanno fatto le amministrazioni da una parte, e la politica dall’altra, per la sicurezza dell’operatore? Quando le forze dell’ordine verranno dotate, tutte, al completo, di Taser e quando si fornirà loro, come in molti paesi del mondo già accade, un giubbotto antitaglio?
Denuncia a tal proposto Massimiliano Zetti, Segretario generale del neonato SIM – sindacato dei Carabinieri “Spesso i colleghi riportano ferite da arma bianca ma anche recentemente si è assistito a colleghi morsi con relativo distacco di parti anatomiche.
Solamente ad oggi, per l’anno 2019 siamo ad oltre 70 episodi in cui colleghi, poliziotti, carabinieri e talvolta anche uomini delle polizie locali hanno subito lesioni anche gravi. Gli uomini sono stanchi, i colleghi si sentono demotivati e abbandonati”. (LC per sostenitori.info)

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