Più sbirri morti. Odio e propaganda contro le Forze dell’Ordine

Scritte contro la Polizia, come purtroppo spesso accade, sono state segnalate “In più parti della città” in quel di San Donato Milanese. “Sono comparse delle preoccupanti scritte oltraggiose nei confronti delle forze dell’ordine: il comune intervenga” si legge sul quotidiano che ha reso noto il fatto, ovvero “Il Cittadino” Sentito dai giornalisti, il sindaco Andrea Checchi, già a conoscenza dei pesanti atti di teppismo, ha dichiarato “Condanno con fermezza questi bruttissimi gesti ed esprimo massima solidarietà nei confronti delle forze dell’ordine: ho già dato incarico affinché nell’arco di qualche giorno queste scritte vengano cancellate dalle aree pubbliche.
Inoltre, se sarà necessario, come ente prenderemo anche contatti con gli amministratori condominiali affinché venga fatto altrettanto sulle facciate dei condomini”.
Ovviamente non si tratta del primo episodio che segnaliamo anche noi. Solo qualche mese fa, due grandi scritte minatorie realizzate con vernice spray di colore nero furono rinvenute sul recinto metallico del cantiere del presepe in costruzione in piazza Duomo a Lecce. Le frasi quella volta erano seguite dalla A cerchiata, il simbolo del movimento anarchico. Per non parlare degli insulti in spray nei confronti di Diego Turra, il poliziotto del Reparto Mobile di Genova ucciso da un arresto cardiaco in servizio durante un intervento per dirimere i disordini dei cosiddetti “No Borders” a Ventimiglia, nell’Agosto 2016. Il 19 agosto successivo erano apparse delle scritte sui muri dell’edificio dell’Agenzia delle Dogane, in via Rubattino a Genova: “Diego Turra solita m…a” e “- arresti + arresti cardiaci”. La Digos ha individuato quattro soggetti, denunciati.
L’identificazione è stata possibile grazie alle immagini registrate dalle telecamere situate in zona e gli autori denunciati. E sempre a Genova, tre anni prima, in occasione del ferimento del Carabiniere Giuseppe Giangrande in occasione dell’insediamento del governo Letta, apparvero scritte a favore di Luigi Preiti, il muratore di origine calabrese autore del gesto. Analogo gesto a Padova, dove una scritta a caratteri cubitali “Luigi Preiti sei uno di noi, pagherete caro”, seguito da una A cerchiata malamente era apparsa alle prime ore della mattina successiva ai fatti in riviera Ponti Romani, strada di accesso al centro storico, alle spalle del palazzo sede del rettorato dell’Università di Padova.

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