Al “Foscolo” di Sparanise e Teano è arrivato Padre Angelo Guttoriello

Sparanise – Teano Venerdì 5 ottobre al “Foscolo” di Sparanise e Teano è arrivato Padre Angelo Guttoriello, il missionario saveriano sparanisano da 50 anni in Burundi. Padre Angelo ha parlato con gli studenti di quella Terra martoriata, della sua gente, del lavoro dei missionari e della sua missione di Gazura. La Missione di Gazura è un angolo sperduto del bollente Burundi, senza ospedali, senza medici, senza assistenza sanitaria. A Gazura la gente soffre la carestia per mancanza di piogge, e i bambini muoiono, perché non riescono a nascere. Qui il 96 per cento della gente vive in capanne di fango coperte da foglie, e mangia fagioli, granoturco e banane alimentari e non da frutto. Non c’è igiene a Gazura, né scuola, e si muore di malnutrizione e di malaria. Non esiste un ospedale né un ambulatorio in tutta la città e i villaggi vicini. Non c’è un medico per 90 mila abitanti, ma solo due infermiere italiane, volontarie, che svolgono funzioni dei medici in prima linea. E’ poca anche l’ istruzione, inadeguate le strutture. In tutta la Missione, per 90 mila abitanti, c’è una scuola media con 40 ragazzi. L’80 % della popolazione è analfabeta. Padre Angelo Guttoriello è in Burundi da 50 anni: partì da Sparanise nel lontano 29 agosto del 1970, a 28 anni. E’ venuto in Italia, per un paio di mesi e per raccogliere fondi a favore di due grandi progetti: costruire a Gazura un ambulatorio ed una scuola. E questa mattina Padre Angelo è stato ospite al Foscolo, in entrambe le sedi di Sparanise e Teano, per parlare dei suoi bambini africani. “Adesso, ha spiegato padre Angelo, stiamo costruendo un padiglione per l’assistenza al parto delle donne in gravidanza, ma presto vorremmo iniziare anche la costruzione di un ambulatorio, perché a Gazura le donne e i bambini muoiono per i parti difficili e perché mancano i medici, per la malaria, la malnutrizione e per l’Aids. E poi senza i missionari, non c’è scuola”. Padre Angelo, in Burundi, nella missione di Gazura vive con circa 100 mila abitanti, dei quali solo 20 mila sono battezzati (la maggioranza sono animasti) sparsi tra la chiesa centrale e otto piccole “succursali- capanne”, lontane tra loro anche 20 chilometri di distanza. “ Padre Angelo partì da Sparanise, la prima volta nel 1970, durante la festa patronale di San Vitaliano. La sua prima destinazione fu Rutoru nel sud del Burundi dove rimase otto mesi. Poi andò a Rumeza per altri quattro anni, finché non si trasferì nel Nord a Gisanze dov’è rimasto per altri 16 anni. Poi è venuto il momento di fondare una nuova missione a Gazura, ai confini con il Ruanda e la Tanzania. Una zona desolata dove la mancanza di pioggia porta la carestia e la gente vive in capanne. Dove le madri bambine hanno almeno dieci figli e le donne possono morire dissanguate durante il parto.

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