Il piano “Dreamers” cancellato da Trump

Il ministro americano della Giustizia, Jeff Sessions, ha annunciato che il programma di amnistia per i “Dreamers”, noto come DACA, viene abrogato dalla amministrazione Trump. “Si tratta di un provvedimento incostituzionale”, ha affermato Sessions. Era stato voluto dal predecessore Barack Obama nel 2012 e pensato per proteggere i diritti degli immigrati che vivono e lavorano negli Stati Uniti e che erano stati portati illegalmente nel Paese quando erano bambini.   
Secondo Sessions, Obama ha sottratto posti di lavoro agli americani e ha incoraggiato l’immigrazione illegale. Le persone chiamate in causa – i cosiddetti Dreamers – sono circa 800.000 e non verranno toccate dalla decisione fino a marzo. Nell’annunciarlo, il Ministro della Giustizia americano ha confermato quanto trapelato durante il weekend, rimettendo al Congresso la responsabilità sul tema, cui viene riconosciuta una finestra di sei mesi per agire.   
“La nazione deve fissare e applicare un limite su quanti immigrati ammettiamo ogni anno e ciò sta a significare che non tutti possono essere accettati”, ha spiegato. “Non vuol dire che sono cattive persone o che la nazione non li rispetta e li sminuisce in alcun modo. Vuol dire che stiamo applicando le nostre leggi nella maniera corretta, così come approvate dal Congresso”.  
Il presidente Donald Trump, difendendo la sua decisione ha dichiarato: “Non sono favorevole a punire bambini, la maggior parte dei quali adesso sono adulti, per le azioni dei loro genitori. Ma dobbiamo anche riconoscere che siamo un Paese di opportunità, perché siamo un Paese di leggi”.  
Diversi manifestanti si sono radunati davanti alla Trump Tower, a New York, in segno di protesta e nella stessa Washington.  
Tra le molte voci pronunciate per criticare la decisione del presidente Donald Trump spicca quella del senatore repubblicano John McCain, il quale parla di “approccio sbagliato sull’immigrazione da parte del Presidente, in un momento in cui è necessario che entrambe le parti si uniscano per riformare il sistema e garantire la sicurezza delle frontiere”. McCain ha quindi spiegato di essere fermamente convinto che i giovani portati illegalmente in questo Paese, che non hanno alcuna colpa, non debbano essere obbligati a tornare in un Paese che non conoscono.  
 l “Deferred Action for Childhood Arrivals” (DACA) era stato difeso la settimana scorsa da 300 top leader americani, incluso il numero uno di Apple, Tim Cook, e di Facebook, Mark Zuckerberg, il quale oggi sul suo profilo ha criticato apertamente l’amministrazione Trump. Zuckerberg ha definito quello odierno un “giorno triste”. Secondo lui, la decisione di mettere fine al DACA è sbagliata, perché è  particolarmente crudele offrire a giovani persone il “Sogno Americano”, incoraggiarle a emergere dall’ombra e a fidarsi del governo, per poi punirle.

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