Napoli: storia di umana bellezza

E se anziché, della crisi, della politica, dei fatti di cronaca nera, dello smaltimento rifiuti, e delle mille cose negative che vengono fin troppo evidenziate dai mass media nei confronti della nostra città si ricominciassero a raccontare storie piccole o grandi che intridono la vita quotidiana, spesso rivelando grandi gesti di altruismo,speranza e onestà? Storie come quelle che vi racconto oggi, che non sono balzate agli onori della cronaca come meriterebbero. Una mattina come tante altre a Napoli, due uomini, due vite che scorrono parallele ma che si intrecciano, complice un incidente in un finale di onestà e speranza che riempie il cuore di gioia e orgoglio. La storia ha come teatro una delle strade più note del Vomero, via Luca Giordano. Sono circa le 12 dello scorso 18 settembre, quando un uomo sul suo scooter e con uno zaino, sta tornando a casa dopo aver ritirato dall'ospedale dei farmaci per lui essenziali, comunemente detti "salvavita" utili per la cura dell'epatite C di cui è affetto. Il farmaco in questione nel nostro Paese viene venduto a 60 mila euro a ciclo di terapia una volta prescrivibile. Il costo, per le persone che rientrano nella categoria degli aventi diritto, è a totale carico del sistema sanitario nazionale, ma, per via del prezzo, non tutti i malati possono accedere alla cura. L’alternativa è comprarlo. Purtroppo tutte queste note negative hanno portato alla nascita di un business criminale più appetibile della droga e meno rischioso di altre attività che si sta silenziosamente infiltrando nel nostro Paese: il traffico di farmaci rubati. Solo al Cardarelli e al Secondo Policlinico Federico II di Napoli, negli ultimi dieci mesi sono sparite migliaia di confezioni di questi costosissimi medicinali. Il nostro, complice un asfalto non perfetto e la voglia di ritornare a casa perde la busta contenente i farmaci. Una volta rincasato scopre quanto accaduto, disperato vaga per tutto il giorno con la speranza di ritrovare la busta, ma senza esito e continuerà la ricerca nei giorni successivi. L'umore è sempre più a terra e la fiamma della speranza si affievolisce ora dopo ora. Ma, quando tutto sembra essere perduto, il Direttore sanitario di un noto Ospedale Napoletano contatta il nostro protagonista e lo invita a recarsi presso l'azienda ospedaliera per riappropriarsi dei suoi farmaci salvavita. La busta e il suo ''prezioso'' contenuto è stata recuperata da un tassista di nome Gennaro che quella mattina con il suo taxi posteggiava vicino al teatro Diana e che ha cercato disperatamente per giorni di risalire al malcapitato proprietario. I due uomini finalmente si incontrano, le loro vite si fondono per un attimo o forse per sempre stranamente proprio alla vigilia dei festeggiamenti del Santo patrono di Napoli. Tuttavia il nostro tassista non é un santo, non un eroe, ma semplicemente un napoletano che sa decorare la propria vita con atti di generosità gratuita e che silenziosamente ha trasformato il destino di un suo concittadino.

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