Per i malati di lebbra due giornate di beneficenza

Come ogni anno l’Associazione Insieme per l’Unità dei Popoli organizza, in occasione della giornata mondiale dei malati di lebbra (GML) che si svolge dal 1954 l’ultima domenica di gennaio per volere del suo fondatore Raoul Follereau, due giornate di beneficenza presso il Centro Sociale “Paolo Borsellino” di Pastorano nelle giornate di sabato  28 e domenica 29 gennaio. La lebbra è una malattia infettiva e cronica, causata dal batterio Mycobacterium leprae, che colpisce la pelle e i nervi periferici. Un tempo era considerata una malattia incurabile ma nell’era moderna tale malattia si è rivelata molto meno temibile e che può essere curata rispetto al passato, anche se la causa principale continua a essere la povertà e la mancanza di servizi sanitari. Sono ancora molti i casi di lebbra nel mondo, in Italia vi sono stati solo alcuni focolai endemici limitati nel passato ma poi scomparsi, con gli individui più suscettibili  che sono quelli caucasici, asiatici, indiani e africani. Nel Centro Sociale di Pastorano sarà allestito un tradizionale mercatino con dolci, oggetti artigianali, piante e lavori di vario genere. Tutto il ricavato di questi due giorni sarà interamente devoluto a favore dell’Associazione AIFO- Associazione Amici di Raoul Follereau per la cura e l’assistenza dei malati di lebbra. Comunque i fondi che verranno raccolti durante la 64^ Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra saranno destinati alle attività socio sanitarie, di lotta alla lebbra, dei nostri progetti nei Paesi più poveri del mondo, ed oggi l’associazione AIFO è presente in 14 nazioni con 28 progetti di lotta alla lebbra e di attività di rafforzamento della sanità di base. Un gesto importante anche perchè sono sufficienti 130 euro per una cura completa di questa malattia. Tutti insieme dobbiamo sostenere  questa iniziativa in quanto promuovere azioni di solidarietà e di cooperazione per una società più giusta e solidale, è molto significativo per aiutare chi ancora si ammala. Ricordarsi sempre di questa frase “Vivere è aiutare a vivere”.

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