Gli effetti collaterali del farmaco Ticagrelor

Una nuova scoperta è giunta dall’istituto di Scienze della vita della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e della Fondazione Toscana “Gabriele Monasterio” che hanno scoperto gli effetti collaterali che si possono indurre in un farmaco antiaggregante come il Tecagrelor. Infatti quando tale farmaco viene somministrato ai pazienti che hanno  appena subito un infarto miocardico acuto, per evitare di avere una ricaduta, si potrebbe avere un effetto collaterale caratterizzato dalla comparsa di apnee prolungate fino a 30 secondi consecutivi con il rischio di aggravare l’infarto. Dagli studi effettuati sulla somministrazione del farmaco “Ticagrelor”  ad un campione di pazienti che hanno subito un infarto miocardico acuto si è visto che tale farmaco è in grado di causare apnee che aumentano la sensibilità dei sensori centrali dell’anidride carbonica (i cosiddetti chemocettori) disciolta nel sangue fino a portare all’interruzione della regolarità del respiro ossia alla “fame d’aria o alla mancanza di respiro”. Inoltre i ricercatori hanno  sostituito il farmaco con un antiaggregante alternativo evidenziando la reversibilità dell’effetto “fame d’aria”, con la scomparsa del sintomo e delle apnee. Tale studio è stato pubblicato sulle più importanti riviste scientifiche internazionali come la “New England Journal of Medicine”. I ricercatori di tale ricerca Alberto Giannoni, Michele Emdin e Claudio Passino sono anche convinti che questo sia anche il passo che può portare alla comprensione dei meccanismi dell’alterata regolazione della ventilazione o all’identificazione di terapie specifiche per modulare la ventilazione con una ricaduta molto ampia in ambito clinico“. Questa potrebbe essere la speranza di una nuova terapia farmacologica contro l’infarto, considerata la prima causa di morte nel mondo.

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