A 20 anni dalla morte ricordato il caporal maggiore Gerardo Antonucci

La città di Casagiove ha ricordato uno dei suoi eroici figli, il caporal maggiore Gerardo Antonucci, caduto il 24 gennaio 1996, durante una delicata missione per ristabilire la pace nei Paesi dell’ex-Jugoslavia, a Sarajevo in Bosnia-Erzegovina. Per onorare la memoria di questo illustre caduto il Comune di Casagiove, unitamente alla brigata “Garibaldi” di Caserta ed alla parrocchia di San Michele Arcangelo, ha realizzato una degna cerimonia che ha avuto luogo nella giornata di domenica, come stabilito durante l’incontro organizzativo che si è tenuto presso la casa comunale in settimana. Infatti è stata deposta una corona sulla tomba del compianto militare casagiovese alla presenza di un picchietto d’onore dei militari della “Ferrari Orsi” di Caserta. Alla cerimonia erano presenti: i genitori di Gerardo Antonucci; il Sindaco di Casagiove, Dr. Elpidio Russo; alcuni rappresentanti della giunta quali l’Assessore Rotunno, l’Assessore Ianniello e l’Assessore Mingione e del consiglio comunale tra i quali i consiglieri Di Mezza, Pontillo e Santonastaso; il parroco di Santa Maria della Vittoria, don Stefano Giaquinto; il colonnello Capriglione comandante reggimento di Persano; il colonnello Milone della brigata “Garibaldi”; il colonnello Carini comandante del Centro documentale di Caserta; il generale Cincimino  dell’Ass. ANAI sez. Caserta nonché numerosi militari. Durante la celebrazione della Santa Messa in suffragio, il Sindaco Russo ha ricordato: “Noi con orgoglio serbiamo la memoria del nostro caro Gerardo nei nostri cuori. La città dimostrerà sempre tutta la sua vicinanza ed amicizia alla famiglia che ha perduto il proprio ragazzo in una delicatissima missione di pace, per la riconciliazione delle popolazioni della Bosnia Erzegovina.  Nel ricordo di Gerardo, di questo nostro illustre caduto, rinnoviamo la memoria nel segno della speranza di un avvenire migliore dell’Italia e degli uomini e dei tanti giovani, che con mitezza ed eroismo hanno lasciato sui campi le loro vite per il tricolore”.
 

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