Il Teatro Romano di Cales

Non vi è stato Ente o Associazione che non si sia interessato nel passato, ed anche di recente, e che non abbia prodotto documenti sul patrimonio archeologico della città di Cales, oggi Calvi Risorta.
La Soprintendenza in una pregnante e particolareggiata relazione ebbe ad evidenziare che il Teatro (trovasi in località Grotte) è uno dei due monumenti, insieme all’Anfiteatro, ancora ben conservato. Del Teatro è ben conservata, nelle mappe catastali, la perimetrazione della cavea e alcuni tratti della cinta muraria. Anche gli esperti del settore Antonio Allocca, Antonio Bonacci, Pasquale De Stefano, Nicandro D’Onofrio, Giuseppe Izzo, Michele La Vedova e Alfredo Maciariello in un pregiato lavoro “Calvi e il suo ambiente” realizzato per il circolo socio-culturale “Albert Schweitzer” affermano che il Teatro è di età tardo repubblicana e dell’originale costruzione di età ellenistica è visibile parte dell’analemma meridionale in opus incertum a grossi elementi e rifatto nella parte esterna, venne ampliato una prima volta fino a 70 metri di diametro e, poco tempo dopo, fino a raggiungere le mura.
Le strutture sono tutte in opus quasi reticulatum di tufo, mentre le testate dei muri radiali erano in blocchi dello stesso materiale uniti senza malta. Le volte di sostegno della cavea si sdoppiano andando verso l’esterno, disposizione di cui finora non si conoscono altri esempi.
Da tempo l’Associazione ArcheoCales, guidata dalla prof.ssa Nicolina Migliozzi e dall’architetto Alfredo Maciariello, svolge un’azione meritoria in quanto si è fatta carico di attivare iniziative ed interventi per conservare e, possibilmente, proteggere non solo il Teatro – I secolo a. C. – ma tutto il sito archeologico di Cales, la Cattedrale romanica di San Casto, L’Anfiteatro romano, le Terme romane e il Castello.

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