Lo Xylella è davvero il killer degli ulivi?

Continua la battaglia contro lo Xylella, il batterio che si ritiene responsabile del disseccamento di un milione di ulivi nella terra che di questo tipo di vegetazione ne ha fatto un simbolo e fulcro dell’economia, la Puglia, vittima dell’ignoranza, dell’indifferenza e dell’incompetenza di autorità nostrane ed estere che l’hanno ormai bollata come terra pericolosa. Nei giorni scorsi contadini, cittadini e associazioni sono scesi in guerra contro la terribile barbarie che stava per colpire un milione di ulivi, pronti all’abbattimento e segnati con le terribili X rosse a causa della malattia che si presume sia scatenata dallo Xylella, fortunatamente salvi dopo lo stop all’eradicazione da parte del commissario straordinario Silletti. Una punizione ingiusta per tutti i pugliesi che lavorano la terra e vivono dei suoi frutti, in particolare di olio e olive delle secolari piante famose in tutto il mondo, che invece di essere supportati e aiutati concretamente per trovare una soluzione al problema si vedono privare di tutto ciò per cui hanno da sempre lavorato. Senza apparente motivo, perché diverse ricerche hanno evidenziato come alcune giovani piante di ulivo, alle quali era stato iniettato il batterio Xylella, non solo sono sopravvissute ma lo hanno addirittura distrutto.
L’Italia si è mostrata scandalizzata davanti alle insensate misure di sicurezza attuate dalla Francia, dopo il divieto d’importazione di qualsiasi specie vegetale dalla Puglia per evitare il contagio ugualmente avvenuto pochi giorni dopo a causa di una pianta di caffè importata dall’America Centrale. Ma come ci si può scandalizzare quando si condanna al fallimento imprese agricole di un’intera regione proponendo l’abbattimento degli ulivi? Tra le altre cose, soltanto il 17% degli ulivi disseccati ha presentato la Xylella fastidiosa, dato che dovrebbe far riflettere prima dell’emanazione di decreti che spazzino via pezzi di storia di intere famiglie e del territorio. E se questo batterio non è la causa principale della morte degli ulivi in Puglia, sfalciare l’erba, arare il terreno e potare gli alberi per distruggere la “sputacchina”, insetto che potrebbe passare l’infezione di ramo in ramo, non può bastare a risolvere il problema, ma soltanto a contenerlo: ancora una volta la ricerca è l’unica soluzione possibile, proprio quella dei tagli e delle continue penalizzazioni all’italiana.

 

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