Custodire le parole

Il fantasiologo Carrese adotta le parole “fantasiosità” e “onomaturgo” Il fantasiologo Massimo Gerardo Carrese, studioso di Storie e caratteristiche della fantasia e dell’immaginazione nel vivere quotidiano e nelle discipline umanistiche, scientifiche, ludiche e artistiche, ha adottato le parole “fantasiosità” e “onomaturgo” nell’ambito dell’iniziativa “Adotta una parola” promossa da tempo dalla Società Dante Alighieri. In una nota sul suo blog www.fantasiologo.com descrive le sue motivazioni. «Nell’ambito dell’iniziativa “Adotta una parola” promossa dalla Società Dante Alighieri, da oggi sono simbolicamente custode delle parole fantasiosità e onomaturgo. Due vocaboli, tra gli altri, che rischiano di scomparire dal lessico italiano. Ho deciso di adottarli per un anno intero perché sono due voci per me essenziali. Fantasiosità mi piace molto perché indica l’essere fantasioso, la ricchezza di fantasia, l’immaginazione fervida, l’estrosità di una persona o di un’opera. È un vocabolo che uso di frequente con gli amici e nei miei corsi di fantasiologia a scuola e all’università ma, per ciò che riguarda la mia esperienza e l’ambiente in cui vivo, è da tempo che non mi capita di sentirlo pronunciare e, a riprova della sua presenza nell'elenco delle parole italiane da adottare, raramente lo trovo in qualche saggio, poesia, articolo, romanzo o programma scolastico. Onomaturgo si riferisce, invece, a chi conia nuove parole, neologismi. Nonostante la sua vitale importanza è una parola di basso uso (e non solo nella pratica quotidiana). Per quanto mi riguarda, al contrario, la sento vicina perché è parte indispensabile dei miei studi e ricerche e rispecchia la mia attività ludica e poetica. Custodisco fantasiosità e onomaturgo prima per la bellezza che esse portano con sé e, poi, perché sono parte del mio lavoro. Per un anno, stimolato dalla mia adozione, le "indosserò" con più vigore a scuola, all'università, nelle spasseggiate fantasiologiche, nelle librerie, nei miei scritti e concerti, negli incontri pubblici e letture ludiche….Vedremo che cosa accadrà. L’anno scorso adottai i sinonimi alfabetiere e alfabetario, due parole che credo primarie alla formazione della nostra fantasia, immaginazione e creatività. Mi hanno fatto scoprire autori e cose che non conoscevo e credo di averle condivise ampiamente con gli alunni di scuole di ogni ordine e grado, con qualche amico e con le persone che incontravo in occasione di eventi culturali e musicali. E continuerò a farlo. Su alfabetiere e alfabetario (spesso confusi con sillabario e abbecedario) ho scritto un saggio fantasiologico che pubblicherò entro l’anno per Ngurzu Edizioni.» Per maggiori informazioni è possibile visitare il blog di Massimo Gerardo Carrese www.fantasiologo.com dove quotidianamente scrive in una rubrica dal titolo “SpuntiSunti”.

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