Proteste per la scarsa attenzione ai problemi della salute

“L’apatia è sempre più radicata tra le nostre genti”, è l’accusa che la Segreteria del comitato cittadino San Nicola Città Partecipata rivolge ai residenti, ai medici di famiglia, ai farmacisti locali, agli insegnanti, agli imprenditori edili della zona, ai sacerdoti, ai giornalisti nostrani, “rei” di essere sempre “….più arroccati nelle proprie case in attesa degli eventi nefasti e si è sempre più lontani dal prendere delle iniziative in comune per combattere o quanto meno per fronteggiare l’emergenza che ci sta colpendo. Veramente non si capisce qual è l’evento che possa scuotere; qual è lo stimolo che possa far trasalire tutti per iniziare a risalire la china. Quando si denuncia l’insalubrità dei luoghi in cui si vive e che è causa principale di molte morti innocenti, quando si cerca di limitare i danni dicendo di spostare in luoghi meno frequentati le industrie pericolose, non crediamo si faccia becero allarmismo, come detto da qualche parte, e quando qualche volta si riesce a coalizzare anche poca gente e si riesce ad evitare ulteriori danni, non pensiamo che si possa dire che si fa del trionfalismo. Signori cari, stiamo parlando di un bene insostituibile qual è la vita umana.”. Insomma, il “J’accuse” del Comitato è sicuramente forte ma è fatto in maniera di scuotere da questa forma di apatia in cui versano i cittadini e i politici, di qualsiasi colore, su temi che incidono in maniera molto forte sulla nostra salute. “Molto spesso si gioca” – hanno affermato i componenti del Comitato – “come si è giocato molto in passato, proprio sulla mancanza di “attenzione” da parte della popolazione su argomenti, invece, importantissimi per la salute pubblica e per l’economia del singolo. Sono bastati, infatti,  due “approfondimenti” da parte del nostro comitato per ottenere una “attenzione” sulla dilazione del  pagamento della TARES e per evitare l’insediamento di una ennesima vera e propria discarica a pochi metri dal centro abitato cittadino. C’è stato il tentativo di far passare silenziosamente qualcosa a sfavore della comunità, ma la pronta reazione di pochi ha impedito il completamento dell’opera. Abbiamo chiesto la collaborazione dei medici di famiglia, dei farmacisti, degli insegnanti, degli imprenditori edili della zona, dei sacerdoti, dei giornalisti nostrani, ma fino ad ora nulla, il silenzio più completo, anzi c’è stata la divulgazione di notizie/smentite, false e tendenziose che pur devono essere pubblicate, ma con le dovute note di redazione (ndr) per chiarire a chi legge come stanno veramente le cose; questa è una giusta informazione. Non basta solo divulgare. In questi casi ci deve essere una presa di posizione diretta e coerente con l’azione sociale che si dice di voler svolgere. La “qualità molto rara che si chiama rispetto, a cui devono attenersi soprattutto gli incaricati della comunicazione” di tutte le testate giornalistiche esistenti sul territorio, deve essere esercitata fino in fondo a prescindere da vincoli preesistenti o da timori reverenziali. Solo così si potrà rendere un servigio a questa nostra San Nicola, martoriata da ogni sorta di malanni. Auspicavamo, da parte di quei soggetti che abbiamo chiamato in causa, delle tavole rotonde, delle iniziative pubbliche, delle pressioni sulle autorità preposte a favore dell’allontanamento a distanza di sicurezza delle 26 industrie insalubri esistenti sul nostro territorio cittadino, ed invece abbiamo rischiato di farne aggiungere addirittura altre tre con il consenso tacito di qualcuno. È veramente un mondo strano quello in cui viviamo” – hanno concluso dal Comitato – “se si parla si rischia di essere tacciati di allarmismo e/o trionfalismo; ma se non si parla si rischia davvero tantissimo. Non possiamo accettare, in nome di un “distorto senso di democrazia” che si possa  mentire, sapendo di mentire, a fronte di fatti documentati ed inconfutabili”.

 

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post