Caro Direttore, pagano sempre gli stessi…

Caro direttore, secondo Lei quanto dovremo aspettare prima che i nostri politici facciano qualcosa contro i datori di lavoro che "assumono" in nero, contro i commercianti che non emettono scontrino fiscale, contro gli artigiani che non rilasciano fattura?
Possibile che tutti i problemi gravino sulle spalle solo dei lavoratori dipendenti? Inoltre la ciliegina sulla torta l'ha messa il sindaco di Caserta con il corno da 70.000 euro. Le sembra giusto sperperare così i nostri soldi? Buon Natale Mario Sorione da Aversa.
Caro Mario, che sorgano politici volenterosi di mettere ordine nelle tre giungle che lei cita, mi pare un sogno. Quando qualcuno si alza al mattino con la voglia di mettere ordine, generalmente, inizia dal lavoro dipendente, meglio ancora da quello pubblico: di sicuro è quello più facile da poter controllare. Far funzionare la macchina del lavoro e quella fiscale più che difficile, è impossibile. E, non ultima, c'è anche una ragione: i governi non esprimono fiducia nei cittadini, ritengono che essi rubino, sempre, e in molti modi. E quindi esagerano nella tassazione. Di tanto in tanto, poi, fanno scattare condoni, che sono la prova del compromesso: dammi quello che puoi, non è quello che mi devi, ma almeno non perdo completamente la faccia. Anche il cittadino, dal canto suo, è convinto che lo Stato gli chieda troppo, e allora si attrezza alla pratica dello sconto, occulta qualcosa, pensa che se diventa ricco, più ancora sarà tartassato. Non c'è convinzione nell'imporre le tasse: dovrebbero servire all'edificazione della "cosa pubblica". Ma chi crede nel bene comune? Non ci crede la politica e neanche il cittadino che si vede ogni giorno garantito male in quei servizi che dovrebbero essere destinati ad innalzare la qualità della vita. Si instaura, così, un continuo braccio di ferro tra Stato e cittadini. Si consolidano ricchezze come oasi felici, ma isolate, poiché nel contesto generale della convivenza sono più i rischi e le esposizioni che le sicurezze e gli agi. Si dovrebbe inaugurare un'era di pace e di fiducia tra Stato e cittadini. Tu, Stato, amministrerai con oculatezza, senza sprechi, senza privilegi, rispondendo ai bisogni e promuovendo una buona qualità di vita. Io, cittadino, sarò leale, pagherò quanto devo, sicuro di ottenere, distribuito equamente, quello di cui necessita la vita della collettività. Questa è una strada in salita, caro Mario, meglio prendere le scorciatoie (onorevole consiglio suggerito persino da qualche bocca che dovrebbe praticare e predicare il contrario. Ma, che vuole? ognuno parla di cose che sa). In riferimento al corno della reggia di Caserta è la dimostrazione lampante di una certa politica che non crede nella povertà come qualcuno ci diceva che la crisi non esisteva perché i ristoranti erano pieni. Ebbene io al posto del sindaco di Caserta non avrei sperperato 70.000 euro per un corno ma avrei fatto trascorrere un buon Natale a 200 famiglie consegnando ad ognuna 350 euro. Ma… non sono il sindaco di Caserta!!! Buon Natale.

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