Chioschi nella bufera, i carabinieri ne controllano due

La vicenda relativa alla assegnazione dei chioschi nelle villette comunali, portata alla ribalta dal Partito Democratico, dalla Sinistra, da Grande Sud, Fli e lista civica “Intesa”, ha portato la locale stazione dei Carabinieri a visitarne due. Quello in costruzione all’interno della villetta comunale “Santa Maria delle Grazie” in Viale Europa è stata posta sotto sequestro per presunte violazioni al progetto iniziale e della Sovrintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici artistici ed Etnoantropologici delle provincie di Caserta e Benevento, mentre per quella posta all’interno dell’area della fiera mercatale in Via Grotta, sono ancora in corso accertamenti tecnici. “Il sequestro della struttura in Viale Europa” – ha affermato il signor Nicola Feola, che ha richiesto al comune la concessione – “deriva da un fatto puramente politico. Io sono a posto con tutte le autorizzazioni, ivi compresa quella della Sovrintendenza. Infatti” – ha aggiunto Feola, mostrandoci una missiva a firma della Soprintendente, architetto Paola Raffaella David, in risposta al Foglio del 30 agosto 2011 nr. 13189 – “con questa lettera, la Soprintendenza, considerato che l’installazione prevista non è in contrasto con le esigenze di conservazione del complesso Santa Maria della Grazie, di cui la Villa Comunale costituiva pertinenza, in quanto ubicata in porzione del giardino priva di connotati storici, autorizza l’intervento proposto. Comunque” – ha aggiunto il signor Feola Nicola – “già ieri mattina abbiamo provveduto a consegnare nuovamente la documentazione alla Soprintendenza. Per quanto riguarda, poi, l’accusa che la struttura non è per così dire “mobile”, contesto tale affermazione perché con la richiesta di permesso di costruire protocollata al Comune (prot. 0004195 del 16 marzo 2012) era stata allegata una relazione tecnica a firma del geometra Giuseppe Bernardo, nella quale è fatto riferimento al fatto che la struttura portante è realizzata in muratura di tufo con pietre squadrate a faccia vista per un’altezza di un metro, soprastante la muratura sarà realizzato un cordolo in cemento per ammorsare la muratura sottostante e su questa base sarà realizzata una struttura lignea secondo i criteri delle attuali norme tecniche per le zone dichiarate sismiche. Anche per quanto riguarda lo smaltimento delle acque chiare” – tiene a precisare – “siamo completamente a posto. Infatti, lo smaltimento sarà realizzato mediante il posizionamento di una fossa biologica che andrà a sversare in un pozzetto esistente e, quindi, nella rete fognaria già esistente nella villa. L’aver bloccato i lavori, che, finora mi sono costati 6.000 euro” – ha concluso Feola – “è stata solo una cattiveria ed è esclusivamente una mossa politica”. Di più non ha voluto dire il signor Feola, ma è apparso chiaro che le sue accuse andavano rivolte nei confronti di quella parte politica (Grande Sud, Fli, Intesa, PD e la Sinistra) che negli ultimi tempi hanno portato all’attenzione della collettività la problematica dei chioschi nelle villette comunali. Ma, ad onor del vero, non siamo della stessa opinione del signor Feola, in quanto i predetti partiti, non mettevano in discussione se questi chioschi fossero “mobili” o “permanenti”, e neppure erano contrari all’assunzione di giovani che sarebbero stati assunti per lavorare nei chioschi. I partiti hanno semplicemente accusato l’Amministrazione comunale di aver affidato concessioni cosiddette “ad personam”, senza che, invece, fosse bandito una gara pubblica alla quale tutti i sannicolesi avrebbero potuto partecipare liberamente.

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