“Il Parco Che vorrei”, Rete Reclaimers torna al Parco Carolina

Ieri si è svolta a Caserta la prima edizione dell'iniziativa denominata "il Parco che vorrei", dopo che tre settimane fa la stessa fu "vietata" dall'Amministrazione Comunale, (dopo essere stata regolarmente concessa, senza alcuno "impedimento tecnico reale" e senza comunicazione scritta), facendo trovare agli attivisti della Rete Reclaimers, un lucchetto che precludeva l'accesso al Parco Maria Carolina. Stamane è sembrato che il copione dovesse essere ripetuto, affondando per la seconda volta qualsiasi parvenza di diritto nella nostra città; infatti, siamo arrivati presso il Parco Maria Carolina alle 9.00, orario dal quale iniziava la concessione di suolo pubblico che ci era stato accordato dagli Uffici Comunali preposti, ed abbiamo ritrovato lo stesso lucchetto a chiusura del Parco. Ma stavolta non siamo stati disposti a subire l'ennesimo sopruso, e per questo grazie a pressioni che venivano dai cittadini e dalle associazioni aderenti alla Rete, dopo aver allertato i Vigili Urbani per verificare lo stato di inadempienza da parte di chi gestisce il Parco, solo alle 11.30, ci è stata data la possibilità di poter svolgere l'iniziativa a favore della città. Non volendo avanzare alcun sospetto di "gestione privatistica " di un bene pubblico da Parte dell'Amministrazione, (anche se sia le parole dell'assessore Ucciero che le comunicazioni pubbliche del Sindaco Del Gaudio, lasciano pensare ad una tale eventualità) è palese ormai che il Parco Maria Carolina ha un problema di gestione, dato che è all'incirca da un mese che è chiuso alla cittadinanza, sempre senza alcun avviso in merito alle motivazioni, e non si riesce ad aprirlo anche quando la stessa Amministrazione ne autorizza l'usufrutto da parte dei cittadini. A questo punto pensiamo che la nostra proposta, presentata al Sindaco Del Gaudio, 40 giorni fa ed ancora senza risposta( il Sindaco era stato invitato formalmente all'iniziativa di stamane e solo in mattinata ci ha comunicato che per motivi personali non ha potuto parteciparvi!), diventi di urgenza rilevante data l'incapacità di riuscire a tenere semplicemente aperto uno dei pochi, se non l'unico, parco verde in città; una proposta che punta semplicemente ad avviare in maniera sperimentale un progetto di gestione partecipata aperto al contributo dell'universo associazionistico casertano e della provincia, scongiurando l'ipotesi di una gestione privata. In tal maniera si sono espressi anche tutti i partecipanti, circa un 150 persone, che stamattina hanno "vissuto", dopo ben 40 giorni, il Parco Maria Carolina, facendo salire le disponibilità nella gestione del Parco, attraverso l'istituzione del "registro del tempo", a circa 200 ore mensili. Pensiamo che tutta questa energia propositiva non vada "sprecata" dagli Amministratori, anzi vada accolta e incentivata da chi governa la nostra città, in caso contrario si dimostrerebbe solo l'ipotesi che il Parco non è altro che un'ulteriore "fetta" della città che viene spartita tra i soliti gruppi di interesse. Per questo aspettiamo che il Sindaco ci risponda in maniera formale sull'idea progettuale che gli abbiamo presentato, e che dimostri i motivi per i quali è preferibile affidare un Bene Comune ad un privato, piuttosto che incentivare meccanismi di partecipazione e di gestione della "cosa pubblica". Per questo facciamo appello a tutti ad aderire alla Rete Reclaimers per difendere uno dei pochi spazi pubblici rimasti in città, e rilanciamo sul piano dell'iniziativa l'appuntamento con "Il Parco che vorrei", che da oggi in poi sarà svolta mensilmente per sensibilizzare e dare possibilità alla cittadinanza tutta di poter usufruire gratuitamente e liberamente di un Bene Comune, come il Parco Maria Carolina, che rappresenta non solo il rilancio della vivibilità, ma anche la dimostrazione che la fuoriuscita dal "dissesto" non passa attraverso la svendita dei Beni Comuni, ma tramite la partecipazione e la gestione diretta della cittadinanza.

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