Festa della donna tra canti e suoni

Nell’ampia sala di uno dei più noti ristoranti del nostro circondario, si è svolta l’annuale “Festa della donna” istituita dall’UNESCO nel 1977 e celebrata l’otto marzo in tutto il mondo per affermare i diritti delle donne togliendole dalla condizione di schiavitù a cui erano costrette.
Anche quest’anno, insieme a tanti amici bellonesi e non, abbiamo partecipato alla tradizionale manifestazione attirati, non solo dai rinomati sapori dell’ottima cucina, ma anche dalla presenza musicale. Ad allietare la serata un duo d’eccezione: Salvatore Botta melodioso ed eclettico chitarrista e Paolo Carangelo abile tastierista. Un duo che alle virtù musicali aggiungeva quelle canore eseguendo un vasto programma che spaziava dagli anni ’20 ai giorni nostri, con un ricordo musicale dedicato al compianto Lucio Dalla, suscitando nostalgici ricordi tra gli ospiti ultracinquantenni. E’ stata una serata trascorsa anche all’insegna delle belle canzoni napoletane che raggiungeva l’apice con la voce di Arnaldo Tarantino un artista dal talento poliedrico considerato, dai più, l’ultima stella canora della sua città natale, S.Maria C.V.. Tarantino dedicava alle signore presenti in sala e a tutte le donne, una fra le più romantiche canzoni partenopee: “Dicitencello Vuje”, interpretata con l’espressione ed il sentimento che lo distinguono. Al termine non potevano mancare gli applausi e le strette di mano da parte delle rappresentanti del gentil sesso che, compiaciute, si stringevano intorno ad un artista che tuttora conserva lo scettro di ottimo interprete e fine dicitore. Appena riprendevano le danze, gli appassionati del ballo di gruppo si scatenavano mostrando tutte le loro capacità di provetti ballerini. La serata si vivacizzava ancor di più attraverso  la piacevole ed inaspettata esibizione di due ballerini nel classico ”Spogliarello alla napoletana” con il motivo “Levate ‘a cammesella” che, dalle informazioni ricevute, si ripete ogni fine settimana senza andare oltre il senso del pudore, in rispetto ai principi morali che fanno parte del vivere civile.  Iniziata con il dono di un mini bouquet di mimose alle gentili signore, la Festa si concludeva con un brindisi e l’augurio di un arrivederci al prossimo anno.           

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