Nuovi aumenti per il costo dei carburanti

Con l’inizio del nuovo anno, non sono tardati ad arrivare gli aumenti dei prezzi dei principali generi di consumo. Tra questi, come era prevedibile, primeggia il costo dei carburanti. Con l’inizio del nuovo anno, infatti, i già duramente colpiti automobilisti hanno visto aumentare sia il costo del diesel, sia il costo della benzina verde. Quest’ultima, secondo le prime rilevazioni di mercato diffuse dalle associazioni dei consumatori, ha superato la fatidica soglia del prezzo di 1,80 euro a litro.
Come mai, ci sono stati ulteriori aumenti?
La domanda merita una risposta articolata: infatti, se da un lato è vero che le recenti innovazioni normative contenute nel c. d. Decreto Salva Italia, varato dal Governo Monti e convertito il legge dal Parlamento, hanno sicuramente inciso sul prezzo dei carburanti, non può essere dimenticato il fatto che è da mesi, ormai, che il mercato internazionale del petrolio è in una situazione di instabilità così grave e profonda da ripercuotersi anche a valle. Ed è sul mercato dei prodotti raffinati – cioè,  principalmente dei carburanti – che gli aumenti si fanno sentire in tutta la loro consistenza. A loro volta, tali sconvolgimenti sul mercato internazionale sono stati provocati da avvenimenti vari, di difficile controllo: come non ricordare le tensioni politiche che si sono avute durante lo scorso in tutti i Paesi del Mediterraneo attraversati dalla Primavera araba?
Dunque, ci troviamo dinanzi ad una situazione che non può più essere definita di mera congiuntura economica, avendo, invece, assunto i tratti di una situazione strutturale.
In tempi di crisi, dunque, gli italiani possono limitare l’incidenza di questi aumenti, rivolgendosi per il pieno della propria autovettura alle sempre più presenti stazioni di servizio “no logo”: si tratta di distributori che non essendo legati da rapporti commerciali con i grandi marchi petroliferi, riescono a fare prezzi assai competitivi. In genere, questi ultimi riescono a proporre al cliente prezzi più bassi dei colleghi legati a grandi imprese petrolifere, anche se va detto che ogni distributore “no logo” è libero di praticare il prezzo che ritiene più opportuno. Dunque, mai come in questo caso, è molto importante prestare la massima attenzione, controllando sempre il prezzo praticato dal gestore.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post