Solidarietà al Sindaco di Camigliano

La notizia che Vincenzo Cenname, Sindaco di Camigliano, in seguito ad una relazione del Ministro dell’Interno Maroni e con decreto firmato dal Presidente della Repubblica, sia stato rimosso dal suo incarico istituzionale, ha suscitato tra i cittadini di Bellona sconcerto e rammarico poiché era a tutti noto che il Comune di Camigliano aveva ricevuto il riconoscimento di “Comune virtuoso” per l’oculata ed accurata raccolta dei rifiuti urbani. La scorsa settimana il giovane primo cittadino camiglianese aveva trattato, con dovizia di particolari, l’annoso problema dei rifiuti durante un convegno svoltosi nella sala Consiliare del suo Comune. Erano presenti molti cittadini e, al tavolo dei lavori, si notavano Luca Fioretti da Ancona Presidente “dell’Associazione Comuni virtuosi”, Ivan Stomeo del Comune di Melpignano (Lecce), Alessio Ciacci “dell’Associazione Ambiente” del Comune di Capannori (Lucca) e Marco Boschini della provincia di Parma. Al termine tutti convennero che era necessaria una più concreta collaborazione sia da parte dei cittadini che degli Amministratori  per raggiungere una civile e giusta soluzione e conclusero : ”Oggi siamo qui per costruire un futuro migliore ai nostri figli, non una catastrofe ambientale. Vincenzo Cenname, laureato in ingegneria ambientale che gli permette una profonda competenza in materia, ha sempre mostrato l’amore per il suo paese e, spesso, lo dimostrava durante le passeggiate lungo le strade di Camigliano. Infatti, sensibile al dovere di Primo Cittadino, non disdegnava raccogliere una bottiglia di plastica o un barattolo e lasciarli nell’apposito contenitore. Un gesto nobile e civile che suscitava l’ammirazione dei suoi concittadini. E’ necessario ricordare che il Comune di Camigliano , fin dal 2005, non ha voluto aderire al Consorzio obbligatorio dei rifiuti in quanto si riteneva che l’intero sistema fosse colpito da grosse falle di una politica clientelare. Nel 2008 un decreto governativo permise l’autogestione della raccolta dei rifiuti urbani a tutti quei Comuni che avevano avviato una gestione autonoma. E fu cos’ che il Comune di casigliano riuscì a legalizzarsi. Ma la legge N. 26 del 2010 rimise tutto in discussione poiché si obbligavano i Comuni a consegnare alla provincia i ruoli della Tarsu (Tassa rifiuti solidi urbani). Ed iniziò un lento disgregamento che si è concluso con l’inattesa rimozione del Sindaco Cenname che, amareggiato, si vede messo da parte e privato di lavorare per i 1800 cittadini che popolano Camigliano, il suo amato paese nativo.

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