Costagliola (Terra Nostra), lo stato catastrofico dell’ambiente a Caserta

Lo stato catastrofico dell’ambiente nella città di Caserta non ha bisogno di essere testimoniato dagli alt i livelli di concentrazione di inquinamento di via Giannone per essere preoccupante. “Se ci spostiamo nella centralissima via Roma che è diventata una sorta di autostrada interna” – ha affermato Pasquale Costagliola, Presidente dell'Associazione Terra Nostra” – “le condizioni non dovrebbero essere migliori, anche se la centralina per le misurazioni dei livelli inquinanti allocata nella scuola Lombardo Radice stranamente non segnala criticità. Per via Roma nessuno si è posto la questione della saturazione da ossido di carbonio come se questa via fosse altrove. Il paradosso dei monitoraggi” – ha sottolineato l'esponente ambientalista – “è rappresentato però dalla centralina di San Clemente costata migliaia di euro e che non ha mai funzionato per mancanza di allaccio del sistema ai contatori dell’energia elettrica. In quest’ultimo caso si è fatto un favore evidente ai cementifici che non trovano alcun ostacolo nelle emissioni. Ricordiamo per inciso che nell’epoca della giunta Falco” – ricorda Costagliola – “furono effettuate delle rilevazioni a dir poco inquietanti nella zona di San Clemente con picchi di emissione tali da imporre la chiusura degli stabilimenti. Ma in tutto questo appare singolare l’appuntarsi degli interessi su un unico sito, quello di via Giannone, come se Caserta godesse altrove di una normalità ambientale. Sul fronte delle strutture propedeutiche ad un ambiente sano” – ha aggiunto – “c'è da rilevare che la città non ha mai attivato il servizio navetta pur avendo acquistato  bus elettrici  qualche anno fa e che, pur costando una cifra a sei zero, sono rimasti da sempre nel parcheggio sotterraneo di piazza Carlo III ed oggi sembrano inservibili perché cambiare i motori costerebbe più dei mezzi stessi. Lo stesso parcheggio dove sono immagazzinati i mini torpedoni è per molti versi un opera inutile per i costi, per la funzionalità. Ma se mancano o sono inefficaci le cose più “grandi”, difettano anche le minime strutture. In piazza Dante, dove è consuetudine per alcuni cittadini arrivare in bici” – ha infine concluso Costagliola – “non esistono appositi sostegni ed i ciclisti vanno a caccia di pali per legare le due ruote. Senza poi parlare dell’assenza di  piste ciclabili o di percorsi pedonali che sono un miraggio per i casertani”.

  

 

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