A proposito degli anticristo

Le continue polemiche sui giornali e particolarmente in televisione, sulla rimozione del Crocefisso dalle scuole e dagli uffici pubblici, hanno suscitato profondo risentimento tra i cittadini bellonesi. Dopo le Sacre funzioni della sera, abbiamo incontrato alcuni fedeli che ci hanno riferito. Salvatore De Rosa:”Il Crocefisso rappresenta le sofferenze di tutta l’Umanità ed è simbolo di pace, di dolore e di fratellanza. L’Europa, Continente della Cristianità, accoglie persone di ogni fede religiosa e, in cambio, riceve imposizioni e pretese che sconvolgono i buoni rapporti tra tutti”. Angela Russo:”La signora italo-finlandese, che ha chiesto la rimozione del Crocefisso, dovrebbe proporre ai governanti della Finlandia di togliere il simbolo della Croce dalla bandiera nazionale. Quel simbolo della passione di Cristo non offende nessuno e nessuno può arrogarsi il diritto di farlo scomparire dalle aule scolastiche!” Maria Sagliocco:”I giudici della Corte Europea con il loro intervento hanno mostrato la loro cecità, e direi anche il loro odio. La loro proposta può essere interpretata come la negazione di ogni libertà religiosa, quella libertà che in Italia concediamo agli immigrati e che essi utilizzano nell’intento di abbattere le nostre tradizioni religiose e far prevalere le loro. In seguito tale folle richiesta potrebbe dare origine all’abolizione del simbolo della Croce Rossa e alla bandiera della Svizzera che, al centro, mostra una Croce in campo rosso. L’insegnante Giovanna Ruocco:” I signori della Corte Europea, con la loro proposta, hanno ripetuto gli sputi, le percosse e le derisioni contro un Uomo debole e buono che fu messo in Croce per avere amato i suoi simili. Inoltre bisogna ricordare che della  Corte Europea fa parte un italiano super pagato, Gustavo Zagrebelsky, convinto assertore della rimozione del Crocefisso”. Riportiamo infine ciò che ha affermato il Comandante della stazione dei Carabinieri di Vitulazio, M.llo Crescenzo Iannarella, nel suo intervento durante la commemorazione del IV novembre svoltasi a Bellona in Piazza Umberto I: ”Nulla si costruisce abbattendo le fondamenta della nostra società: dalla famiglia alla Patria, dalla solidarietà al Crocefisso considerato uno dei valori della comune identità cristiana”.

 

 

 

 

 

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