Il Colonnello Burgio si appresta a lasciare Caserta per andare ad addestrare gli afgani a Kabul

"La strage  di Castel Volturno di un anno fa  è  stato sicuramente episodio nero, però è stato anche un momento in cui lo Stato ha capito che doveva serrare le fila, che la partita si era fatta veramente dura; che bisognava restituire i colpi con  la stessa energia". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, Colonnello Carmelo Burgio, parlando con i giornalisti sull'anniversario della cosiddetta strage di San Gennaro, nella quale un commando dei casalesi guidato da Giuseppe Setola uccise, in una sartoria, sei immigrati africani.  "Dall'eccidio dei sei immigrati – ha aggiunto Burgio,  abbiamo avuto tanto sostegno, oltre a quello che  già avevano. I rinforzi messi a nostra disposizione dall'autorità centrale, sono stati fondamentali. Ci siamo riappropriati del controllo del territorio". "Le indagini –  ha aggiunto il colonnello Burgio, che si appresta a lasciare il comando dei carabinieri di Caserta per raggiungere Kabul dove avrà responsabilità nell'addestramento della polizia afghana – le stavamo già portando avanti, come dimostrano i risultati. La strage, però, ci ha  consentito di avere quelle ulteriori forze che ora ci permettono di dire che quel territorio è sotto il nostro controllo".  Dunque, dopo poco più di cinque anni dal suo arrivo a Caserta (aprile 2004), il Colonnello Burgio lascerà il comando provinciale di Caserta per addestrare la Polizia afgana. Il suo  comando in Terra di Lavoro è stato in assoluto il periodo più lungo per un ufficiale dell'Arma dei Carabinieri. Di solito, durano circa due anni, dopodiché vengono trasferiti al Comando Generale per un ulteriore periodo prima di essere promossi al Grado di Generale di Brigata. Caserta è grata al Comando Generale dell'Arma per aver “concesso” al suo migliore investigatore di restare qui per sconfiggere la camorra casertana e, d'altra parte, i risultati ottenuti da Burgio e dai suoi uomini sono stati ottimi. l Colonnello Burgio è a Caserta dall’aprile del 2004, subito dopo essere rientrato  da Nassiriya, dove era giunto il 15 novembre 2003 (vi arrivò appena tre giorni dopo la strage). Dai giorni drammatici dell’attentato al contingente dell’Arma ad una realtà difficile in cui criminalità organizzata e comune pongono serie ipoteche sulla sviluppo e sui livelli di legalità. Da allora ad oggi il colonnello Carmelo Burgio ha ottenuto risultati inimmaginabili prima. Burgio è stato, fra l'altro, comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, del primo reggimento carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, quando era ancora incardinato nella Brigata “Folgore” ed all'estero ha svolto incarichi di comando in Libano, in Bosnia, in Albania e in Iraq, a Nassyria. Il Colonnello Burgio veste la divisa sin dall’età di 15 anni, dai tempi, cioè, della Nunziatella. Paracadutista, vice comandante dei Gis (il gruppo di intervento speciale dell’Arma), frequentazione dell’accademia dell’Fbi in Usa oltre all’incarico di responsabile per l’Italia della pianificazione delle operazioni in Iraq a Tampa. Insomma un curriculum di tutto rispetto ma anche esperienze di comando territoriale e conoscenze di tecniche investigative. Un bagaglio professionale completo che ha brillantemente messo a frutto, in questi anni, in una provincia ad altissimi indici di criminalità. Militarmente parlando, il Colonnello Burgio ha una tale sfilza di onorificenze e brevetti da far invidia a chiunque. Ancora oggi, nonostante i pressanti impegni del comando provinciale, continua a lanciarsi con il paracadute alare presso la Scuola di Volo di Pontecagnano. Grazie Colonnello Burgio e torni sempre a trovarci. La gente perbene le sarà sempre grata.

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