Bellona Plauso per le manifestazioni culturali

Quando si nutre amore per la propria Città spariscono tutti gli ostacoli. E’ ciò che stanno dimostrando,

in questi giorni, i Componenti la Maggioranza e la Minoranza amministrativa che, “sotterrata l’ascia bellica”, percorrono la stessa strada organizzando manifestazioni “Pro Abruzzo”. Se volessimo elencarle tutte di certo non riusciremmo ad ottenere lo spazio necessario tra queste colonne ma desideriamo citarne qualcuna che particolarmente ha ricevuto il plauso dei cittadini: “Concerto del cuore…per le mamme d’Abruzzo”. La manifestazione fu premiata dagli applausi di un pubblico attento ed interessato. Ospiti il Sindaco di Bellona Giancarlo Della Cioppa, il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Carusone, il Capogruppo di Maggioranza Domenico Valeriani e il Dirigente Scolastico dell’IAC di Bellona Prof. Luca Antropoli. Con l’impegno di sempre l’Assessore alla Cultura Prof.ssa Arianna Di Giovanni è riuscita a non far spegnere l’eco della manifestazione presentata da Erennio De Vita. Prima dello spettacolo, organizzato per raccogliere fondi da destinare alle famiglia terremotate d’Abruzzo, dal palco, allestito nell’antico e suggestivo cortile della Casa Parrocchiale, il parroco Don Antonio Iodice leggeva una preghiera per le vittime del sisma e, al termine, il soprano Grazia Ricciardi e suo fratello il tenore Gino Ricciardi cantavano l’Ave Maria di Gounod. Sul palcoscenico si avvicendavano numerosi artisti come: la minibanda di Bellona composta da 30 piccoli musicisti dai 6 ai 10 anni che eseguivano l’inno di Mameli; il coro dell’IAC di Bellona eseguiva il motivo “Mamma” dedicato alla Mamma Celeste e a tutte le mamme; Mº Antonio Zona, Pianoforte; M° Alfredo Apuzzo, Clarinetto; due giovani pianisti, Silvio Antropoli e Jenny Venoso eseguivano. Il valzer in Si minore di Chopin e Goyescas Spanish Ganas di Granados, la nota chitarrista Maria Giovanna Siciliano Iengo eseguiva brani di Piazzolla e Dyens e la pianista Carmen D’Onofrio il notturno in Do diesis di Chopin. Concludeva lo spettacolo il gruppo Alas De Esperanza con motivi originali dell’Amazzonia utilizzando strumenti tipici del Sud America come: la Quena, il Sikus, il Charango, il Toyo e il Bombo. Al gruppo si univa Don Carlo Iadicicco, sacerdote missionario nel Perù, che cantava uno spiritual in lingua peruviana.

 

 

 

 

 

 

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