Soldato Servodio Cosimo, classe 1916, visita il suo vecchio distretto militare

Aveva nostalgia di provare le stesse emozioni che provò quando si presentò per il suo primo giorno di militare. Così, senza perdersi d’animo, il soldato Cosimo Servodio si presenta la settimana scorso allo sportello riservato al pubblico del Centro Documentale di Caserta, ex Distretto Militare. L’impiegato addetto allo sportello aveva pensato che forse l’uomo volesse qualche informazioni stradale, visto che siamo vicini alla Reggia di Caserta. Grande, invece, è stato lo stupore quando Cosimo Servodio gli ha chiesto di “…poter rivivere le emozioni del primo giorno da militare”. Una richiesta insolita visto che il soldato Servodio ha  compiuto 93 anni. Si, perché il soldato Servodio è nato ad Arpaia, in provincia di Benevento, il 31 luglio 1916. Di fronte a tale richiesta, l’impiegato ha pensato bene di portarlo dal Comandante del Centro Documentale, Colonnello Luciano Jannetta, che lo ha accolto con grande gioia. Appena è entrato nella stanza del Colonnello Jannetta, il “Soldato Servodio” ha, per prima cosa, reso omaggio alla Bandiera. Un segno di grande Amore e rispetto che, dopo settant’anni, non ha dimenticato e che manca oggi nelle giovani generazioni, ma che il “Soldato Servodio” ha portato con sé per tutta la vita. La richiesta ufficiale di Servodio è stata quella di avere una copia del suo Foglio Matricolare. Intorno al reduce della seconda guerra mondiale, nato nel corso del primo grande conflitto, si univano gli Ufficiali e Sottufficiali dell’Ente che, interessati ai racconti del “nonno”, hanno fatto da testimoni al conferimento di una medaglia rievocativa del vecchio Distretto Militare da parte del Colonnello Jannetta. Il soldato  Servodio, per la cronaca fu arruolato il 12 maggio del 1937 presso il 14° Reggimento fanteria e congedato il 30 settembre del 1938. Richiamato in servizio all’inizio del Secondo conflitto mondiale il 6 maggio 1940, fu assegnato al 32° Reggimento Fanteria per partecipare alle operazioni di guerra in Albania dove subì, tra l’altro, un inizio di congelamento agli arti inferiori. L’attenzione rivolta al veterano, non è stato certamente un atto di favore ma un atto di riconoscenza e di stima profonda nei confronti di un italiano, militare, testimone di un periodo storico dimenticato da diverse generazioni di giovani.

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