Rifiuti, la Jacta chiede urgente incontro con il Prefetto

La Jacta vanta un credito di 2.600.000 euro da parte dell’Unione dei Comuni “Calatia” (il consorzio intercomunale attualmente formato solo da San Nicola La Strada e da Maddaloni, in quanto la città di San Marco Evangelista è formalmente fuori dopo che il proprio consiglio comunale ha votato per la rescissione e la fuoriuscita dal consorzio), ma non riesce ad esigerli. Per evitare il crollo, con evidenti ripercussioni sui lavoratori che si troverebbero sbattuti in mezzo ad una strada, con una nota a firma del dottor Claudio De Amicis, legale rappresentante della società, ha chiesto un incontro urgente al Prefetto di Caserta, con la partecipazione dei due comuni detentori di un simile debito, al fine di “… porre rimedio a tale incresciosa situazione ed evitare le spiacevolissime conseguenze….”. Insomma, il sogno del sindaco di San Nicola La Strada e del sindaco di Maddaloni di creare un consorzio unico, capace di espletare non solo i servizi connessi alla raccolta integrata e trasporto RSU, ma anche quelli di Polizia Municipale e, in generale, tutti i servizi resi da ente locale, sta per infrangersi desolatamente. La Jacta, in data 11 gennaio 2006, sottoscrisse, in quanto vincitrice, un contratto d’appalto per espletare il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti per un periodo di ben sette anni. Tale contratto, valido per tutti e tre i comuni, prevedeva il pagamento annuo di una somma pari a 7.324.343 euro oltre IVA che doveva essere corrisposta in rate mensili posticipate pari ad un dodicesimo dell’importo annuo, vale a dire 610.000 euro al mese. In base a tale contratto era previsto, a partire dal terzo semestre successivo al 1° gennaio 2006, cioè dal 1° luglio 2007, che il canone annuo sarebbe stato soggetto a revisione periodica sulla base di una istruttoria condotta dal dirigente di Calatia. Nonostante i 30 mesi di gestione da parte della Jacta del servizio, i due comuni interessati non hanno provveduto ad effettuare l’istruttoria necessaria per l’adeguamento del canone annuo d’appalto. Non solo, ma a tutto il 21 ottobre scorso, la Jacta vanta un credito di 2,6 mln di euro che dovrebbe essere tutti ascrivibili al solo comune di Maddaloni, in quanto il sindaco Pascariello ha sempre detto che l’amministrazione comunale non ha alcun debito con la Jacta. Quest’ultima, non riuscendo ad entrare in possesso dei crediti vantati, ha presentato due ingiunzioni di pagamento ante cusam dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – sezione distaccata di Caserta, conclusi entrambi con l’accoglimento delle pretese creditorie vantate (decreti ingiuntivi nn. 608/2007 e 628/2008). Tali ingiunzioni di pagamento sono state opposte dall’Unione dei Comuni che ha incardinato due giudizi di opposizione a decreto ingiuntivo, ma, nel contempo, ha provveduto, con molto ritardo, al pagamento di tutte le fatture oggetto degli stessi decreti ingiuntivi, così acclarando, ove mai ve ne fosse necessità – la legittimità delle pretese creditorie della Jacta. La Jacta, che gestisce il servizio di igiene urbana in numerosi altri comuni della Campania, a causa dell’incresciosa situazione venutasi a creare con Calatia, avverte che il protrarsi di tale situazione può causare pesanti ricadute sul piano occupazionale, nonché di ordine pubblico nell’intera provincia, visto che potrebbe essere costretta a bloccare – a causa della mancanza di liquidità – persino il pagamento degli emolumenti del proprio personale, che, a tutt’oggi, è sempre stato garantito grazie alla fattiva collaborazione nella gestione dei rapporti con il personale delle rispettive organizzazioni sindacali. I partiti che a San Nicola si trovano all’opposizione hanno sempre contestato la nascita di Calatia, preavvertendo che un simile organismo avrebbe portato solo ad un aumento spropositato delle bollette della Tarsu prima e della Tia poi. Infatti, sempre secondo quanto hanno più volte denunziato, i cittadini sannicolesi pagano la tassa sui rifiuti quasi quanto quella della città di Caserta che è in cima alle classifiche dei comuni più esosi per quanto riguarda la Tarsu. Il problema deve, comunque, trovare una soluzione perché non possono essere sempre i cittadini a pagare per scelte non decise da loro e bisogna al più presto abbandonare il Consorzio Calatia così come ha fatto il comune di San Marco Evangelista, il cui sindaco di sinistra ha messo in pratica quanto annunziato in campagna elettorale, raccogliendo i consensi di tutta la cittadinanza.

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