Ritorna il problema dei cani randagi.

A Bellona lungo le strade vivono numerosi cani randagi che non sono quelle bestie feroci che qualcuno descrive, ovviamente vanno in cerca di cibo e il modo più appetibile e facile è quello di rovistare tra i sacchetti dell’immondizia che nella piena emergenza rifiuti si accalcano in punti strategici della città. Però c’è da dire che c’è chi lotta per questi cani, in particolare un gruppo di signore che s’organizza per sfamarli, dando loro da mangiare in luoghi in cui non danno fastidio alla maggior parte delle persone, tranne che a qualcuno in particolare,che butta via il cibo e rovescia i contenitori dell’acqua. Questa piccola associazione che si occupa di questi animali si è  inimicata  una bella fetta di cittadini che mancano notevolmente di sensibilità, tanto che ultimamente qualche signora che abita in una nota via della cittadina ha  allertato l’Asl perché disturbata da un cane che sostava pacificamente fuori il proprio uscio, gli operatori dell’Asl, non trovando il cane della segnalazione, hanno ritenuto opportuno non rincasare a mani vuote e quindi hanno portato via alcuni cani che non facevano del male a nessuno, trasferendoli in un noto canile lager della zona, dove, dopo accurate indagini,siamo venuti a sapere che per non fare abbaiare questi animali, bruciano loro le corde vocali ed ora stanno affrontando un processo penale proprio per questo reato. Inoltre, molte volte, questi animali vengono malmenati,anche da persone poco raccomandabili, e la gente avendo paura di inimicarsi questi balordi, non prende provvedimenti, lasciando che queste persone si sfoghino con chi non si può difendere. Per la prevenzione del randagismo e la tutela degli animali domestici, sono state approvate la legge nazionale 281 del 1991 e numerose leggi regionali, dotate di sufficiente copertura finanziaria, che affidano alle Amministrazioni comunali compiti di tutela degli animali e precise responsabilità nella prevenzione del randagismo. A dieci anni dall'emanazione della legge, la normativa nazionale è ancora ampiamente disattesa ed intorno a questo vuoto si sono sviluppati fenomeni che fanno del randagismo un vero e proprio business. Abbandonare e malmenare un animale è soprattutto un reato “morale”, un gesto di profonda inciviltà che come tale non può essere lasciato ancora passare in silenzio.

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