Attenti alle Finanziarie.

A Bellona si stanno verificando molti raggiri da parte di alcuni Istituti Finanziari che, con la scusa di “risolvere il Vostro problema”, risolvono il loro problema. Molti cittadini stanno lamentando le vicissitudini loro capitate a causa nelle solite firme apposte quando si sottoscrivono accordi. Bisogna fare attenzione a quello scritto microscopico che quasi sempre trascina in inganni i firmatari tanto che a volte viene il sospetto che chi scrive le leggi sia pagato dai raggiratori. Inoltre, alla base c’è un accordo che il venditore di un bene, o di un servizio, sottoscrive con una società finanziaria in quanto il consumatore preferisce pagare a rate. A questo punto il venditore gli fa firmare un primo contratto per l’acquisto del bene ed un secondo con la società finanziaria per la rateizzazione dell’importo. Così che la finanziaria anticipa al venditore l’intero importo e poi, via via riscuote le rate dall’acquirente maggiorate da cospicui interessi. Non conviene, perciò, mai firmare un contratto di finanziamento con alcune società finanziaria; basta guardare la tabella dei tassi usurari del Ministro dell’Economia per capire il perché. Se il tasso usurario scatta del 15,81% per una banca, per una finanziaria supera il 31,44%. Inoltre, bisogna stare molto attenti a pagare le rate e a pagarle entro i termini di scadenza poiché basta un ritardo di solo cinque giorni per finire nell’albo dei “cattivi pagatori”. Tutto questo, però, è il meno di fronte alle possibilità di raggiro cui è esposto il consumatore, il quale, dopo aver firmato i contratti, non può dare disdetta se la sottoscrizione avviene nella sede commerciale del venditore. Quest’ultimo può fallire o chiudere bottega o dileguarsi, oppure non adempiere all’obbligazione contrattuale. Come si è detto in precedenza, il consumatore ha firmato due contratti. Il primo segue le regole generali previste dal codice civile nel senso che egli ha diritto al rimborso del prezzo ed al risarcimento del danno. Diritto questo del tutto teorico, se il venditore è fallito o sparito o se si tratta di un raggiro come accade nella maggior parte dei casi. Al contrario, la società finanziaria si trova in una botte di ferro poiché non è inadempiente ed è assimilata al “terzo in buona fede”: il consumatore deve, cioè, continuare a pagare le rate per evitare il pignoramento.

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